Upvivium Riserve Biosfera 2024, vince il piatto della Valcamonica

In Sila successo nostrano per il concorso gastronomico nazionale a km zero: a rappresentare Brescia c’erano Federica Garini e Carlo Laguardia del ristorante La Peppina di Esine
La Peppina vince Upvivium
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È andato alla rappresentanza della Riserva Valle Camonica-Alto Sebino, guidata dai cuochi Federica Garini e Carlo Laguardia del ristorante La Peppina di Esine, che hanno proposto la preparazione La Vallecamonica nel piatto, il primo premio del concorso nazionale Upvivium Biosfera gastronomica a km zero, promosso nell'ambito del Programma Mab (Man and the Biosphere) dell'Unesco e ospitato, per la prima volta in Calabria, nella cornice del Park Hotel il Granaro nella Sila Piccola Catanzarese.

Al centro, i vincitori camuni del ristorante La peppina di Esine
Al centro, i vincitori camuni del ristorante La peppina di Esine

I contendenti

Una finalissima molto serrata, giocata all'insegna dell'attenzione al territorio e alla sostenibilità ambientale, che ha assegnato il secondo posto del podio all'Appennino Tosco Emiliano (ristorante Podere Conti di Filattiera-Massa Carrara) chef Giulio Bellano col piatto Scrigni di agnello di Zeri affumicato, suo anche il Premio assegnato dalla stampa specializzata. Terzo posto alla compagine calabrese per l'agriturismo La Basiliana affidato allo chef-patron Carlo Alberto Filice di Petilia Policastro (Crotone) che ha proposto il Crostone di Pitagora.

A contendersi il titolo c'erano anche altri piatti, molto apprezzati e tutti di alto livello, rappresentativi dei vari territori come quelli del Ristorante Mercato Coperto (Delta del Po) chef Marco Cavallucci (Cozze selvagge di Marina di Ravenna con soffice di patate, mandorle tostate e piadina croccante); la squadra Assapora - chef Felice (Arcipelago Toscano) chef Felice Sapio (Pan Cake Quattro Stagioni); il Ristorante da Gerry (Monte Grappa) chef Stefano Menegon (Gnocchi di fine estate).

L’edizione

Un'edizione inedita, quella di quest'anno, svoltasi a qualche migliaio di chilometri dalla sede naturale, l'Alma, scuola internazionale di cucina che ha sede nella Reggia ducale di Colorno (Parma) che ha conquistato i concorrenti e le loro brigate provenienti da cinque regioni del Centro-Nord. Merito oltre che dell'organizzazione anche dell’accoglienza e professionalità delle strutture turistiche nel territorio di Sorbo San Basile e Taverna, nell'area silana catanzarese, e in particolare della location, il Parco Hotel Granaro, dotato anche di un percorso interattivo nel Museo all'aria aperta Mabos (museo artistico bosco Sila) e di un percorso emozionale dedicato all'Abate Gioacchino da Fiore.

Gli iscritti al concorso
Gli iscritti al concorso

A valutare i piatti delle sei squadre in gara è stata chiamata una giuria della Federazione Italiana Cuochi (che ha patrocinato il concorso) mentre a designare il Premio speciale Stampa è stata incaricata una pattuglia di esperti composta da sei giornalisti enogastronomici rappresentativi delle varie realtà territoriali: Aurelio Marco Ghisalberti (Valle Camonica-Alto Sebino); Marina Grasso (Monte Grappa); Gianfranco Manfredi (Parco Sila); Gianluca Marchesani (Appennino Tosco Emiliano); Lamberto Mazzotti (Delta Del Po) e Daniela Mugnai (Arcipelago Toscano). La serata di gala che ha fatto cornice alla consegna dei premi e degli attestati è stata condotta dall'avvocato Emilio Vaccai.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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