All’Osteria di chef Cominelli il sapore della buona cucina di famiglia
Paioli di rame appesi sotto il porticato, tanto legno, la vite che si arrampica, i nidi delle rondini, le piante di ciliegie. Entrando nel cortile dell’Osteria Cominelli di Folzano si ha l’impressione di essere accolti in una casa, una famiglia. L’oste, lo chef Graziano Cominelli finito anche nella galassia Michelin, è buono e ospitale.
La sua cucina è semplice, sincera e gustosa, senza fronzoli ma piena di sapori. Lasciata La Piazzetta di Sant’Eufemia in cui per 31 anni ha proposto pesce anticipando ogni tendenza (è stato tra i primi a servirlo crudo), il grande Cominelli ora si gode la pensione in questo angolo bucolico di Brescia deliziando i palati con «ricette che non generano stress, ingredienti di qualità e un rapporto qualità-prezzo adeguato». In questa stagione da lui si possono trovare la parmigiana, le lasagnette con scamorza e verdure e le orecchiette con salsiccia bresciana. E, al primo freddo, non potranno mancare il bollito, i casoncelli fatti in casa, la polenta e i formaggi. «I piatti della nonna o della zia - sintetizza lo chef - che è sempre un piacere mangiare».
Il successo dei primi mesi di attività lo dimostra: l’Osteria Cominelli aperta da San Valentino è già entrata nel cuore di molti bresciani. Lo chef qui ha portato tutta la sua esperienza: gli anni de La Piazzetta affiancato dalla moglie Ornella e dal sommelier Corrado Pedrolli; le 200 puntate de La Prova del Cuoco con Antonella Clerici, ma anche con «la nonnina bravissima ai fornelli, la studentessa, la signora che aveva sempre sognato di diventare una cuoca... Tantissime persone dalle quali ho imparato molto: ogni ospite portava in trasmissione una vecchia ricetta, un ricordo, un’idea. Così ho acquisito nuove conoscenze di cucina regionale, ho affinato la tecnica e sono diventato più veloce».
Quella a La Prova del Cuoco, durata quasi sette anni, è stata «un’esperienza bellissima - ammette - dal punto di vista professionale e umano». Come bellissima è stata l’esperienza de La Piazzetta, trasformata dallo chef Simone Frerotti, che fu allievo di Graziano, ne La Piazzetta 2070: «Simone è un ragazzo in gamba, ha grandi capacità». A lui Cominelli ha passato il testimone. E ora si gode la pensione nella verde Osteria di via Della Palla 4 facendo ciò che più gli piace: cucinare piatti semplici, gustosi e genuini, intrattenere i clienti e farli sentire a casa, in famiglia, come una volta.
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