Il sapore del viaggio per chef Stefano Baiocco

Tornato dalla Thailandia da poco, lo stellato di Villa Feltrinelli ci racconta che cosa gli resta nel cuore
Chef Stefano Baiocco
Chef Stefano Baiocco
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Il suo ristorante a Villa Feltrinelli di Gargnano riaprirà, dopo la consueta pausa invernale, a metà aprile. Ma queste settimane non sono di riposo per Stefano Baiocco, il cuoco due stelle Michelin da qualche stagione nel gruppo di firme prestigiose che ci affiancano a «Chef per una notte». A novembre era in Cina, quindi è stato protagonista di eventi gastronomici dall’altra parte del mondo, mentre a gennaio alcune settimane le ha passate in Thailandia.

Naturale chiedergli come influiscono questi viaggi sulla sua cucina e come possa farne tesoro anche un cuoco dilettante. «Sono molto curioso - risponde - in ogni momento e ancor di più quando viaggio. E la curiosità è un dono molto utile per tutti, fuori e dentro una cucina: aiuta a conoscere meglio i paesi e le persone che incontri, la loro cultura, il loro modo di pensare, di mangiare e di vivere. La curiosità ti fa andare oltre la superficie, non si accontenta della prima sensazione. Grazie alla curiosità raccolgo molto: ogni viaggio è ossigeno indispensabile per il cervello». Ma questo raccolto come entra nel menù d’un ristorante stellato? Dalle esperienze al menù.

«Entra nella mia cucina insieme ad ogni altra esperienza - spiega Baiocco - da sempre mi appunto ogni sensazione, ogni suggestione, ogni idea che mi passa per la testa, cerco di fissarla perché non voglio perdermi nulla. Quel materiale grezzo, di idee appena abbozzate è il patrimonio da cui parto per creare un piatto. Così, dopo una vacanza, è nato ad esempio dieci anni fa il Ricordo di un viaggio in Thailandia».

Era un piatto di pesce con cocco, lemongrass e galanga… «Sì - aggiunge Stefano - in quel mio primo viaggio in Thailandia, nella cucina semplice di un ristorante non lontano dalla spiaggia, mi avevano infatti colpito le verdure locali, le spezie e l’uso del cocco nel salato e non solo nei dolci. Non mi interessava importare una ricetta, tornai a casa con mille stimoli da rielaborare, con tante idee, una delle quali è diventata un piatto molto apprezzato. Da ogni sensazione, da ogni suggestione, con il necessario filtro delle conoscenze tecniche e della propria cultura, può nascere una preparazione nuova capace di conquistare il palato».

 

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