Dipinti e porte aperte: così Radislava aiuta i connazionali

Tele dai colori forti, in contrasto, che raccontano ambienti, corpi, istanti. Porte di casa aperte all’accoglienza. E cellulare sempre a portata di mano per rispondere, a ogni ora, alle esigenze di chi fugge dalla guerra e cerca ospitalità, servizi, sicurezza. Radislava Garmash è all’opera per sostenere i suoi connazionali. Lo fa offrendo il ricavato della vendita delle proprie opere all’associazione Nalyda che da anni aiuta i bambini ucraini ad accedere alle cure ospedaliere in Italia.
«I dipinti - racconta l’artista - verranno esposti venerdì dalle 17 in poi nel bar Bellavista di Sarezzo. La titolare è una mia amica, Elena, pure lei di origine ucraina e pure lei molto impegnata sul fronte dell’accoglienza». Sì, perché oltre a lanciare questa iniziativa a carattere benefico, Radislava ospita nel suo appartamento di Sarezzo sei persone. «Da me - spiega la pittrice - è arrivata mia cognata con le due figlie di 11 e 9 anni. Inoltre ho accolto la mia madrina del battesimo, suo marito e la loro figlia, che si appresta a compiere 18 anni. Fortunatamente siamo in un trilocale spazioso con balconi, giardino e cucina separata. Con noi vive pure la mia gatta».

La famiglia
La pittrice, arrivata in Italia nel 2005, è originaria di Sloviansk, città del Donetsk «famosa perché proprio lì, nel 2014, è iniziata la guerra». Dalle bombe di Sloviansk è fuggita, alcune settimane fa, la cognata con le due bambine. «Alle mie nipoti - racconta l’artista - non è stato necessario spiegare nulla dell’invasione russa: il nostro Paese è in guerra da otto anni, loro sanno cos’è un missile, sanno cosa vuol dire sentire gli aerei militari volare sopra la testa. La più grande racconta in continuazione i giorni in cui erano nascoste in un bunker e il viaggio durato nove giorni per arrivare in Italia. La sorellina, invece, è più chiusa: alla guerra e alle situazioni difficili ognuno reagisce in modo diverso».
La mamma giornalista
La loro mamma «è una giornalista e da casa mia aggiorna il sito sul quale lavora anche mio fratello. Lei in queste settimane ha anche scritto degli articoli in ucraino sull’accoglienza dei profughi nel Bresciano e su cosa sta facendo per loro l’associazione Nalyda guidata da Nataliya Cholak, che tra l’altro abita a Sale di Gussago». Il fratello di Radislava per lavoro «sta documentando ciò che accade nel nostro Paese. Lui - spiega - non può e non vuole allontanarsi dall’Ucraina. E le sue figlie non vedono l’ora di tornare a casa, da lui. Qui, però, sono al sicuro».
Oltre ad accogliere in casa propria dei profughi («Nel mio trilocale - aggiunge - di questi tempi sono già passate una ventina di persone, ovviamente non ospitate tutte qui contemporaneamente») la pittrice, volontaria dell’associazione Nalyda, tende la mano ad altri connazionali che hanno trovato riparo nella zona: «Li aiuto con i documenti, a trovare casa, a iscrivere i figli a scuola, a individuare i servizi disponibili per loro sul territorio».
Dipinti in vendita
Il 15 aprile esporrà le proprie opere nel bar di Zanano. Sarà una giornata di festa: l’amica pasticciera Svitlana Maksymyuk allestirà un «candy bar» con vari tipi di leccornie e tre torte per una lotteria benefica. Chi fosse interessato ad acquistare un dipinto può recarsi lì quel giorno oppure contattare sui social l’artista. Lo scorso anno la pittrice ha partecipato a una mostra organizzata a Roma per sensibilizzare il pubblico su questioni ambientali e riscaldamento globale. Il progetto si chiamava «Ambientarti» e all’inaugurazione era presente anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Ora la priorità è un’altra: aiutare i bambini dell’Ucraina.
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