Cercansi ricetta della «fongada» e fornai pronti a realizzarla

È l’esperimento sociale di Gaia Polotti, studentessa della Cattolica. Obiettivo: realizzare un reportage
Che bontà. Una «fongada» realizzata per la festa di San Bernardo
Che bontà. Una «fongada» realizzata per la festa di San Bernardo
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Un esperimento sociale a base di… fongada. La tipica focaccia dolce di Lumezzane è la protagonista di un progetto che sta portando avanti una giovane studentessa dell’Università Cattolica di Brescia. Per farlo sta chiamando a raccolta tutta l’esperienza culinaria di chi, a Lumezzane, è cresciuto con questo dolce che ad ogni agosto veniva preparato per celebrare la ricorrenza di San Bernardo.

Gaia Polotti, 22enne di Piatucco, è infatti alla ricerca della ricetta della fongada che meglio racchiuda in sé tradizione e innovazione. Il progetto. L’obiettivo del progetto - che rientra all’interno del corso Teoria e tecniche del giornalismo radiotelevisivo e multimediale tenuto dalla giornalista Gaia Mombelli - è quello di scovare la ricetta più originale, trovare un fornaio locale disposto a produrla e metterla in vendita sul suo bancone e poi vedere se il dolce è apprezzato. Se così sarà, l’esperimento sociale avrà avuto successo. Il tutto sarà poi raccontato in un video reportage di tre minuti.

Le risposte. «Al momento - spiega la studentessa che frequenta il terzo anno del corso di laurea Lingue, Comunicazione e Media - molti attraverso i social mi hanno risposto proponendomi delle ricette ma non ho ancora trovato chi mi ha dato una ricetta in chiave nuova». Gaia confessa che ha trovato anche diversi difensori della consuetudine: «È un prodotto della tradizione e non va modificato», le ha risposto qualcuno. Il progetto vedrà anche la collaborazione, in qualità di esperte, di alcune partecipanti al concorso «La piò buna fognata de Han Bernar» che si tiene ogni anno durante la festa di San Bernardo.

Gaia lancia poi un appello ai formai lumezzanesi che hanno voglia di essere coinvolti nell’esperimento. «Spero di trovare qualcuno che abbia voglia di preparare la ricetta rivisitata, metterla in produzione e provare a metterla in vendita». Ma come mai la scelta è caduta proprio sulla fongada? «Volevo lavorare su un’eccellenza lumezzanese che non fosse come al solito legata al mondo della produzione industriale così ho pensato al cibo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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