Accusò Raspelli, rinvio a giudizio per Valerio
Davanti alle telecamere di Striscia la Notizia, intervistato da Max Laudadio, l’allora chef e patron del «Benedetto Girelli» di Barghe, Walter Valerio, aveva pensato di reagire ad una stroncatura rimediata su «La Stampa» pronunciando una frase pesante come un macigno: «Edoardo Raspelli ha criticato il mio ristorante senza esserci mai stato». Accusa che, per altro, si è lasciato scappare ben due volte.
Il popolare critico gastronomico, giornalista de «La Stampa» e conduttore del programma tv «Melaverde», che fa della visita inattesa ai ristoranti da normale cliente la bandiera della sua professionalità, facendosi rappresentare dall’avvocato Francesco Antonucci del foro di Torino l’ha querelato chiedendogli un milione di euro di danni.
La vicenda risale alla primavera del 2009 ed è stato calcolato che in quel momento la trasmissione di Antonio Ricci era stata seguita da quasi 7 milioni di persone con uno share del 25%.
C’è voluto un po’, ma nei giorni scorsi sono arrivate le raccomandate: dopo che i carabinieri hanno interrogato sia Edoardo Raspelli sia, per Striscia la Notizia, Antonio Ricci e Max Laudadio, infatti, il Tribunale di Milano ha deciso il rinvio a giudizio di Walter Valerio. L’udienza è fissata per le 9.30 di giovedì 24 ottobre, alla settima sezione del Tribunale penale di Milano. Se Valerio non sarà presente, si procederà in contumacia. «Una volta tanto non è una querela che ho ricevuto, ma una che ho fatto io - ha dichiarato Raspelli -. Quel giorno c’erano anche testimoni, avevo conservato la ricevuta fiscale, la nota spese per La Stampa, il menu e gli appunti».
Valter Valerio è un rinomato chef trentino e ha lasciato Barghe alla volta degli Stati Uniti lo scorso anno. Il suo ristorante, di proprietà della famiglia Girelli, è stato rilevato da Ivana Martinelli e ha cambiato nome. Ora si chiama «Oca Cioca».
Ubaldo Vallini
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato