Test di Medicina, sui banchi in 1.113: «Sogniamo il lavoro più bello del mondo»

Ieri a Montichiari la prova con le nuove modalità, per molti iscritti «passerà solo chi ha più memoria»
Ultimo ripasso prima del test d'ingresso a Medicina ieri a Montichiari - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ultimo ripasso prima del test d'ingresso a Medicina ieri a Montichiari - Foto © www.giornaledibrescia.it
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In una mano il cellulare per ripassare fino all’ultimo le domande, nell’altra la sigaretta elettronica: «Chi l’ha detto che i giovani d’oggi non vogliono fare i medici? Basta guardarsi attorno per rendersi conto del contrario».

A dirlo è una studentessa bergamasca prossima a tentare il test di Medicina. Non è l’unica a sostenerlo fuori dal Centro fiera di Montichiari che ospiterà la maxi prova: «Quello del medico è il lavoro più bello del mondo - sostiene Emma, studentessa del Fermi di Salò -: permette di aiutare le persone riempiendo così la vita».

È martedì mattina, mancano alcune ore al via (fissato alle 13) e tra i candidati all’ingresso si respira ansia. Molti arrivano accompagnati dai genitori, come Fabiana di Roncadelle, che studia al De André: «Mi sto preparando da agosto - racconta -. Avrei preferito non fossero state pubblicate le domande: in questo modo sono avvantaggiati quelli che non devono fare la maturità e hanno avuto più tempo per studiare».

La diciottenne, figlia di infermieri, si riferisce alle nuove modalità del test: archiviato l’esperimento del Tolc Med, ai candidati è stata messa a disposizione una banca dati con oltre settemila quesiti tra i quali ci sono anche i sessanta oggetto di questa prova, da svolgersi in 100 minuti. «Passerà chi ha più memoria», aggiunge Chiara di Verolanuova, arrivata a Montichiari con due compagni del Capirola di Leno.

Tutti i numeri

Tra un ripasso veloce e due chiacchiere con le amiche cercando di pensare ad altro le 13 arrivano in un battibaleno: al Centro fiera entrano in 1.113 (su 1.186 iscritti). A giugno, proprio nei giorni della maturità, arriveranno i risultati. Chi non passerà la prova potrà iscriversi (dal 4 al 23 luglio) al test che si svolgerà il 30 luglio in città, al Brixia Forum.

I posti attuali all’Università di Brescia sono 300 per Medicina e Chirurgia e 20 per Odontoiatria e Protesi dentaria. Nel 2023 alle due prove di ammissione (aperte anche agli studenti di quarta superiore) si iscrissero in 3.277. Per l’anno accademico 2024-2025 in tutta Italia i posti previsti, in via provvisoria, per Medicina e Chirurgia sono quasi 21mila (dei quali 1.400 riservati ai candidati di Paesi fuori dall’Unione Europea residenti all’estero) a fronte degli oltre 67mila iscritti alla sola prova di ieri.

La riforma

In un futuro non troppo lontano (si parla del 2025) potrebbe cambiare tutto. La riforma - il cui iter è ancora è in corso - prevede che l’iscrizione al primo semestre di studi sia libera. Il numero programmato, però, non verrà però cancellato: l’ammissione al secondo semestre sarà infatti vincolata al superamento degli esami e al posizionamento raggiunto dallo studente in una graduatoria di merito nazionale» con l’intento di rispettare il fabbisogno di professionisti determinato dal Sistema sanitario nazionale e la disponibilità di posti nelle scuole di specialità dopo la laurea.

«È il metodo francese, che difficilmente sarà praticabile in Italia: qui non abbiamo abbastanza professori e spazi sufficienti - commenta Andrea, ventenne bergamasco alle prese per la terza volta con la prova di ammissione -. Con il sistema del semestre libero non si metterà al centro lo studio, ma la volontà di passare a tutti i costi». Anche per essere più attrattiva agli occhi dei giovani «la sanità avrebbe bisogno di una riforma complessiva e di maggiori finanziamenti». A Montichiari è arrivato con l’amico Giorgio, 19enne bergamasco che sogna di fare l’anestesista: «Mia mamma sta diventando caposala, mi piacerebbe un giorno lavorare con lei».

Come loro è determinata a superare la selezione anche Marianna, altra bergamasca pronta a giocarsi il futuro sui banchi del Centro fiera di Montichiari: «Questo per me è il secondo test, nel frattempo ho iniziato Farmacia, ma il mio obiettivo resta Medicina - racconta -. Apparentemente il sistema con la banca dati da oltre settemila quesiti può sembrare più semplice, ma in realtà le cose si complicano perché saranno in tanti ad ottenere punteggi alti. La riforma ci sta, ma il semestre libero illuderà molti giovani». Mamma Emma è al suo fianco: «Comunque vada - dice -, sono orgogliosa di lei».

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