Università

L’Università di Brescia guarda al futuro sfogliando i suoi primi 40 anni

Venerdì in Loggia viene presentato il volume sulla storia della Statale curato da Sergio Onger
Castelli e Onger con alcuni degli autori dei 17 saggi che compongono l’opera sull'università - © www.giornaledibrescia.it
Castelli e Onger con alcuni degli autori dei 17 saggi che compongono l’opera sull'università - © www.giornaledibrescia.it
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Era il sabato prima di Ferragosto del 1982 quando il Presidente della Repubblica Sandro Pertini firmava la legge n° 590 con la quale veniva istituita l’Università degli Studi di Brescia, a decorrere dall’anno accademico 1982-’83.

Da allora sono trascorsi «quarant’anni di crescita, di ampliamento degli spazi e dell’offerta formativa, di apertura al mondo pur mantenendo una vocazione territoriale», commenta il futuro rettore Francesco Castelli. Quarant’anni, dice, «che hanno la freschezza della gioventù» e che il suo predecessore, Maurizio Tira, ha scelto di celebrare con un corposo volume che ne racconta puntualmente la storia.

Un volume curato da Sergio Onger, docente di Storia economica dell’ateneo, composto da 17 saggi realizzati da 18 autori, ed edito dalla Brixia University Press con la collaborazione di Nicola Rocchi della Grafo Edizioni.

La classifica

L’occasione per saperne di più si paleserà venerdì alle 17.30, quando il libro verrà presentato nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia alla presenza del rettore Tira, in carica sino alla fine del mese, del sindaco Emilio Del Bono, del presidente della Provincia Samuele Alghisi e del prof. Onger. In quella circostanza Ferruccio Resta, presidente della Conferenza dei rettori delle Università italiane, dialogherà con il giornalista Ferruccio De Bortoli sul futuro dell’Università.

Un futuro che, per Brescia, parte da solide basi: come sottolinea Castelli, nell’edizione 2023 di «The World University Rankings» sui migliori atenei del mondo, l’Unibs si conferma, per il secondo anno consecutivo, alla posizione 351-400 su un totale di 1799 università e conquista un nuovo traguardo internazionale, piazzandosi 87ª al mondo nella categoria che valuta l’impatto delle citazioni scientifiche.

La Statale, che ora conta 1.200 dipendenti, «è nata come Università civica col contributo degli enti locali - spiega Onger -. L’obiettivo di istituire un ateneo fu chiaro dal Secondo Dopoguerra, ma raggiungerlo non fu facile per via della legge italiana». I dettagli sono custoditi nelle 500 pagine del volume «frutto del lavoro di una squadra che ha dimostrato entusiasmo e determinazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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