La crema che darà ancor più splendore alla Croce di Desiderio
La bellezza è «un’immagine che vedete pur serrando gli occhi», è «vita quando la vita si rivela», è «l’eternità che si contempla allo specchio». La bellezza che genera bellezza si racconta così, un giovedì piovoso di settembre, nel cuore del monastero di Santa Giulia, prendendo in prestito le parole di Gibran tra luci, danze e suggestioni.
A ispirarla è la storia, quella di Re Desiderio, e a nutrirla sono i suoi elementi preziosi: l’oro, le gemme e le coltivazioni d’epoca longobarda. Nasce così, sotto la volta stellata di Santa Maria in Solario, una linea di skincare «per anime nobili e spiriti liberi» che sostiene il restauro della Croce.
Hospitium
Si chiama «Re Desiderio», porta la firma di Maria Miglioli, roncadellese fondatrice del brand Marygrace Skincare, ed è «un gioiello per la pelle» che prende forma da un dono per essere altro dono. Già ideatrice della linea di prodotti combinabili «Domino» (fondata sul concetto taoista che mette al centro «poche cose che si bilanciano tra loro»), l’imprenditrice appassionata di spiritualità, medicina cinese e tai chi lancia ora «Re Desiderio». Lo fa dopo aver scoperto che l’ambiente in cui è nata «è un regalo - racconta davanti ai suoi ospiti - che Re Desiderio fece alla moglie Ansa affinché venisse lasciato alle monache benedettine: dalla ricerca storica che ho iniziato durante la pandemia incuriosita da un’antica colonna della mia casa emerge che abito in quello che fu l’hospitium del monastero di Santa Giulia. Un luogo operoso attiguo a una strada romana che collegava Brescia a Milano».
Gemme
Cresciuta in un dono, Maria Miglioli ha scelto di «ricambiare la generosità rendendo omaggio alla forza spirituale di un re e a un messaggio d’amore». Come? Con una linea di quattro prodotti «made in Brescia» senza distinzione di genere, età e tipo di pelle che raccontano la storia di Re Desiderio, parlano della Croce con le sue 212 gemme, assorbono l’oro della volta stellata e fanno proprie le coltivazioni dell’epoca. Contengono, infatti, tra le altre cose, l’oro colloidale che illumina la pelle e ne previene l’invecchiamento, l’ametista che stimola il microcircolo e lenisce gli arrossamenti, il cristallo di rocca, che stimola la produzione naturale di collagene. Ma anche l’estratto del fiore di tiglio, pianta sotto la quale la principessa Ermengarda amava pregare, l’avena, cerale tipico del VII secolo, i castagni che caratterizzavano il paesaggio, la rosa canina coltivata dalle monache nel roseto di Santa Giulia e l’uva che da sempre cresce sulle colline della Franciacorta.
Artigianalità
Storia, artigianalità e bellezza si fondono così in quattro prodotti: il detergente capelli e corpo senza schiuma monodose «Acquagemma»; la maschera capelli e corpo «Sericum»; lo spray viso revitalizzante «Aura» e la crema viso rigenerante intensiva monodose «Stella prima». Prodotti «essenziali - precisa Miglioli -, pensati per favorire il risparmio di risorse preziose come l’acqua e il tempo, il cui ricavato andrà, in parte, al restauro della Croce».
La presentazione - allestita con il tocco magico di Barbera Noleggi, Sirani e Andrea Tortora, pasticciere con esperienza al St. Hubertus che ha proposto la sua originalissima torta di rose - è un viaggio nella storia alla ricerca dell’alchimia perfetta. Un viaggio che culmina sotto la volta stellata immaginando quella «cura» che, come spiega Francesca Morandini, conservatrice delle collezioni di Brescia Musei, «verrà eseguita nel 2025 all’Opificio di Firenze. I lavori dureranno un anno e saranno l’occasione per conoscere a fondo questo capolavoro che la tradizione collega a Re Desiderio (VIII secolo) nonostante risalga all’inizio del IX secolo». Un capolavoro che adesso vive anche in un elixir di bellezza.
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