Così la danza dà ritmo ed energia alla vita dei malati di Parkinson

Al teatro Grande ogni martedì una quarantina di persone pratica la «Dance Well». Ecco cos’è
  • Dance Well al teatro Grande
    Dance Well al teatro Grande - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
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Le mani catturano i raggi di sole, i piedi diventano radici e le braccia lunghissimi rami. Per un attimo si è alberi pieni di linfa, poi conchiglie, splendidi papaveri e raffiche di vento. A occhi chiusi o aperti ci si muove nello spazio leggeri, senza pensieri, senza vergogna. Si prende energia sfiorando gli altri, si saltella come in preda a una scarica di elettricità, si sorride involontariamente. Succede ogni martedì, dalle 10 alle 11, nel Salone delle Scenografie del Teatro Grande dove una quarantina di persone - in buona parte affette dalla malattia di Parkinson, di cui si celebrerà la giornata mondiale l’11 aprile - praticano la «Dance Well». C’è chi arriva col bastone, chi sulla sedia a rotelle. Chi prima beve un caffè con l’amica. Chi organizza la prossima uscita di gruppo. La danza è coinvolgente e trascina tutti a vivere intensamente il momento con il corpo e con la mente.

L’iniziativa

Ideata dal Csc (Centro per la scena contemporanea) di Bassano del Grappa, questa pratica un anno fa è approdata a Brescia su iniziativa della Fondazione Teatro Grande non a caso in un luogo simbolo della cultura (a Bergamo si svolge all’Accademia Carrara, a Milano alla Triennale...). Perché, come ci fanno notare al Teatro Grande, «permette di vivere e condividere la bellezza. E genera a sua volta bellezza»: la bellezza di fare gruppo, svagarsi, attendere con piacere il martedì successivo e sentirsi meglio dal punto di vista fisico e psicologico.

Aperta a tutti, ma pensata per chi soffre della malattia di Parkinson della quale domani ricorre la Giornata mondiale, la «Dance Well» viene consigliata in affiancamento alla fisioterapia e, come sottolinea la teacher Marcella Galbusera, «è stata riconosciuta dall’Oms come pratica artistica per il benessere psico-fisico». «Gli esercizi col corpo che proponiamo coordinati alla musica – aggiunge la collega Lucrezia Gabrieli – aprono l’immaginazione e consentono di sviluppare capacità fisiche reali. Lavoriamo inoltre sul contatto fisico e non lasciamo indietro nessuno». I partecipanti sono entusiasti: «La danza è poesia del corpo, amore possibile – commenta Dario, fotografo in pensione –. In questo caso non è invasiva, pesante. E ci fa stare bene».

Il corso ha riscosso successo al punto che gli iscritti hanno superato la disponibilità di posti e c’è una lista d’attesa. Chi volesse candidarsi a partecipare o saperne di più può contattare la Fondazione del Teatro Grande inviando una mail a info@teatrogrande.it; l’iscrizione è gratuita. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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