Mille Miglia Usa, gli equipaggi a «lezione di regolarità»

Francesca Roman
I partecipanti del Warm Up hanno preso parte ad un vero e proprio allenamento con l’obiettivo di arrivare eventualmente ad affrontare la corsa in Italia con maggiore consapevolezza
Warm Up: prove in circuito
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Mezza Mille Miglia, ma quasi lo stesso numero di prove. Parte oggi da Middleburg, in West Virginia, la «Coppa Usa»: 800 chilometri in tre giorni, lungo i quali i 20 equipaggi iscritti dovranno cimentarsi in circa 120 prove cronometrate. «È un evento particolarmente denso – assicura Paolo Tomaselli, responsabile dell’ufficio tecnico-sportivo e del registro 1000 Miglia –. In Italia abbiamo 150 prove spalmate su 2mila chilometri, qui ne facciamo solo trenta di meno, ma in circa metà lunghezza del percorso».

Preparazione alla corsa

Del resto, per i partecipanti del Warm Up Usa, questo è un vero e proprio allenamento. Ed è stato chiaro fin da ieri, al circuito di Summit Point (a circa un’ora di distanza da Middleburg), dove tutti gli equipaggi hanno preso parte a una giornata di formazione sulle tecniche che contraddistinguono le gare di regolarità per auto d’epoca in Italia. Tecniche che hanno poi applicato prima su pista e poi su strada, in un piccolo Trofeo Mille Miglia.

La spiegazione tecnica prima delle prove su pista
La spiegazione tecnica prima delle prove su pista

«In Italia tutti conosciamo la regolarità – spiega Tomaselli -, per cui sappiamo che ci sono dei tubi e ci sono dei cartelli che segnalano le attività da affrontare, ma nel resto del mondo questo tipo di specialità non viene praticata in questo modo. Noi siamo qui esattamente per questo motivo: abbiamo la volontà e la necessità di formare gli equipaggi che partecipano al Warm Up, per far sì che poi arrivino preparati a Mille Miglia».

Dopo una vera e propria lezione in classe, dove è stato spiegato a piloti e navigatori come approcciare correttamente la competizione, come leggere il road book e come usare la strumentazione di bordo, le vetture hanno acceso i motori. «In mattinata abbiamo predisposto tre percorsi con difficoltà crescente – specifica Tomaselli –: una prima area con due soli mirini per far capire come prendere il tempo, una seconda area con quattro prove cronometrate e una terza area con sette. Nel pomeriggio abbiamo invece introdotto le prove di media».

Le prove di regolarità su pista
Le prove di regolarità su pista

Tutte le vetture sono state dotate di uno strumento che permette agli equipaggi di monitorare il tempo, che poi viene confrontato con quello preso dai cronometristi a bordo pista. «Questo ci consente di spiegare loro come migliorare nell’approccio al tubo – conclude Tomaselli – e quindi nella prestazione. L’obiettivo ultimo è fare in modo che i concorrenti si divertano, ma anche che imparino e che sviluppino un buon feeling con la regolarità, in modo che possano eventualmente affrontare la Mille Miglia in Italia con maggiore consapevolezza».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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