Strada del Franciacorta: «Poche scatole ed etichette per i vini»

La presidente Camilla Alberti: «Il problema principale riguarda gli imballaggi». Le criticità della carta si fanno sentire
Spumante (simbolica)
Spumante (simbolica)
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Da un lato c’è il piacere di vedere che «i clienti si sono mossi in anticipo di un mese per ordinare i regali di Natale». Dall’altra c’è l’enorme difficoltà a reperire prodotti la cui importanza si riscopre proprio in questi momenti.

È alle prese con questa doppia (e strana) situazione anche Camilla Alberti, presidente della Strada del Franciacorta, consigliere di Confagricoltura e titolare di un’azienda vitivinicola. «Il problema principale - racconta - riguarda gli imballaggi: ci vengono proposte scatole di cartone di qualità più scadente e più care. Quelle in legno sono talmente rare e costose che le vendo al prezzo per cui le pago».

Le criticità (a livello internazionale) del settore della carta hanno riflessi anche sulla disponibilità (diventata scarsa) di etichette. «Cerchiamo di non gravare troppo sul consumatore finale, ma alcuni prezzi sono inevitabilmente aumentati - sottolinea la presidente -. Se la situazione non dovesse migliorare non escludo che si possa arrivare a chiedere il vuoto a rendere per le scatole». Nonostante le difficoltà del periodo, la domanda è buona: «Molte aziende hanno cancellato le cene di Natale, ma non rinunciano al regalo da fare ai dipendenti. Le vendite procedono bene».

Ovse, l’Osservatorio economico vini e spumanti, stima un maggiore volume di acquisti sul 2020 tra il 14 e il 17 per cento per consumi in casa e regali, mentre il fuori casa sembra si assesti su un +9-11 per centro. Non si arriva ai volumi del 2019, ma i valori crescono. E per il brindisi di fine anno vengono privilegiate le bolle tricolori. «Il confronto con le feste dell’anno scorso - sottolinea Giampietro Comolli, presidente dell’Ovse - è positivo. Mancheranno all’appello ancora 6 milioni di bottiglie di bollicine rispetto al 2019. Le stime fissano in 67-68 milioni di bottiglie di spumanti italiani, con una spesa di 610-620 milioni di euro». Per la sola notte dal 2021 al 2022, «salteranno 39-42 milioni di bottiglie di bollicine. Solo 2 milioni i tappi di Champagne, in calo del 27% rispetto al 2019 e del 16% rispetto al 2020».

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