Nadia Vincenzi: «Chi ha avvelenato i miei cani deve pagare»

La chef parla della morte dei due animali: «Il gesto non è però stato compiuto per invidia nei confronti del mio lavoro»
Bella e Zoe, i due cani di Nadia Vincenzi avvelenati - © www.giornaledibrescia.it
Bella e Zoe, i due cani di Nadia Vincenzi avvelenati - © www.giornaledibrescia.it
AA

«Sappiamo chi è stato e non devono passarla liscia». La chef e ristoratrice Nadia Vincenzi parla a pochi giorni dalla morte dei suoi due cani Corsi, Bella di sette anni e e Zoe di due, uccisi da ignoti nella sua casa a Cazzago San Martino con delle polpette di carne avvelenate.

«Stiamo malissimo, erano due animali dolcissimi e buonissimi - aggiunge -. Mi facevano anche sentire sicura: in passato avevano allontanato dei ladri che stavano cercando di entrare in casa con me presente».

La ristoratrice vuole però puntualizzare come «questo vile atto non sia stato compiuto per invidia professionale nei miei confronti, ma la questione è legata a dinamiche di vicinato». Già nelle settimane scorse erano infatti minacce molto esplicite alla famiglia della chef (con lei vivono la figlia Emanuela e le nipoti Asia e Sofia): qualcuno aveva minacciato di uccidere i due animali, colpevoli di abbaiare troppo, con colpi di badile o con del veleno.

Nadia Vincenzi al lavoro - © www.giornaledibrescia.it
Nadia Vincenzi al lavoro - © www.giornaledibrescia.it

E dalle parole sono passati ai fatti: «Chi ha commesso questo reato è senza emozioni, persino senza pietà perchè li ha fatti soffrire enormemente - sottolinea Vincenzi -. Verosimilmente infatti sono stati avvelenati la sera, poco prima che mia nipote più piccola li mettesse in garage dove dormivano. Li ha trovati lei stessa la mattina dopo. Zoe era già morta, Bella invece rantolava».

Immediatamente è stata portata dalla veterinaria che non ha potuto fare nienete per salvarla. Sul posto è arrivata anche l'Ats che ha campionato e analizzato i resti di vomito dei due cani, confermando l'avvelenamento.

«Abbiamo immediatamente sporto denuncia rivolgendoci all'avvocatessa Giada Bernardi - aggiunge l'imprenditrice -. Posso solo sperare che i colpevoli paghino per quello che hanno fatto, anche perchè non è la prima volta che degli animali vengono uccisi in questo quartiere».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato