Energia, la bolletta del market di Prevalle citata da Salvini

Dal tavolo del premier Draghi alle parole del leader del Carroccio: ecco il maxi rincaro del Supermercato Filisina
Il Superfilisina citato dal leader del Carroccio - © www.giornaledibrescia.it
Il Superfilisina citato dal leader del Carroccio - © www.giornaledibrescia.it
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Quando, l’altra sera, ha letto la cifra non voleva crederci: 5.605 euro contro i 2.915 pagati esattamente un anno fa. A sorprenderlo (e a indignarlo non poco) è stata la bolletta energetica del suo piccolo e storico supermercato: «Il paradosso - questo il suo commento - è che devo sborsare molto di più avendo consumato di meno: 13.316 kWh nel gennaio 2022 a fronte dei 14.357 kWh utilizzati nel gennaio 2021».

Lui è Valerio Filisina, 55enne titolare del Superfilisina di Prevalle, un punto di riferimento per la comunità della zona: «Siamo aperti da quarant’anni - racconta il commerciante -. Dal 2001 ci troviamo nella piazza del municipio. Siamo io e nove dipendenti». Ottocentoquaranta metri quadrati in cui si può acquistare un po’ di tutto: «L’attività va bene, farei un peccato a lamentarmi. Siamo una delle poche realtà del settore rimaste indipendenti dalle grandi catene commerciali. E di questo vado fiero - dice -. Però io lavoro quindici ore al giorno, non percepisco aiuti da parte dello Stato e i costi dei prodotti che acquisto e rivendo sono aumentati tantissimo». Il rincaro registrato dal Superfilisina che fa più impressione (non solo a lui) è quello dell’energia elettrica al punto che anche il leader del Carroccio Matteo Salvini ieri, commentando l’intervento «di ampia portata» annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi contro il caro bollette, ha citato il caso di Filisina a conferma della «drammaticità» della situazione che gli italiani stanno vivendo.

E poi ha aggiunto: «Dopo mesi di proteste, richieste e insistenze della Lega, finalmente ci siamo». Ma quei 5.605 euro che infastidiscono Salvini e Filisina non sono l’unica super spesa sul taccuino del commerciante: «Tutti i costi che devo sostenere sono lievitati - racconta, infastidito, il 55enne -. Il caffè ha subìto un rincaro del 10%. Il prezzo dell’olio extra vergine d’oliva è cresciuto di 30 centesimi al litro a dicembre, di altri 30 a gennaio e, se non piove, salirà presto di altri 60. Quello di girasole, molto usato nelle case per friggere, è passato da 75 centesimi a 1,50 euro. Il burro che in agosto pagavamo 3,50 euro al chilo adesso ci costa 6,20 euro: uno sproposito».

Stando così le cose «come faccio a non aumentare anch’io i prezzi alla clientela? Mi dispiace, ma è stato inevitabile. Come è inevitabile che poi la gente si lamenti». Da qui i suoi grandi timori: «Siamo soltanto all’inizio - commenta, preoccupato, Filisina -. Anche le famiglie stanno ricevendo pesanti stangate e di conseguenza faranno due conti e tireranno la cinghia. La situazione è critica. E, lo ripeto, potrà soltanto peggiorare».

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