Obesità patologica: percorso multidisciplinare per cambiare vita

L’ambulatorio di Chirurgia dell’Obesità di Chiari vede collaborare tante figure professionali: dal chirurgo generale esperto di chirurgia bariatrica allo psichiatra, dallo psicologo all’endocrinologo
L'équipe dell’ambulatorio di Chiari - © www.giornaledibrescia.it
L'équipe dell’ambulatorio di Chiari - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo l’estate l’ambulatorio di Chirurgia dell’Obesità di Chiari compirà un anno. Dodici mesi di formazione, crescita, primi interventi e grandi soddisfazioni. Come quella di veder cambiare molte vite.

Inserito nell’Unità operativa complessa di Chirurgia Generale diretta da Stefano Benedetti, il nuovo ambulatorio dell’Asst Franciacorta - rispetto a simili realtà presenti altrove, anche nel Bresciano - «non ha l’ambizione di raggiungere grandi numeri – precisa Nicola Crea, chirurgo referente del team multidisciplinare dedicato all’Obesità dell’Asst –. Il nostro intento è puntare alla qualità: al paziente proponiamo un percorso multidisciplinare del quale l’intervento chirurgico rappresenta solo una tappa».

Il team di professionisti

L’ambulatorio vede infatti collaborare differenti figure professionali (chirurgo generale esperto di chirurgia bariatrica, psichiatra, psicologo, dietista, nutrizionista, internista, endocrinologo e pneumologo) «con l’obiettivo – sottolinea Benedetti – di valutare ogni paziente in modo complessivo ed approfondito e di accompagnarlo lungo il percorso più adatto alle proprie esigenze».

«L’obesità – aggiunge Alessandra Bruschi, direttore generale dell’Asst – è una patologia in costante aumento, non soltanto in tutto il mondo, ma anche in Italia, dove il 10% della popolazione è affetto da obesità patologica». Una condizione «assai pericolosa per la salute – aggiunge Crea, arrivato a Chiari dopo aver maturato un’esperienza in questo campo al Civile –, che va affrontata con decisione e mirando a trattamenti che siano durevoli nel tempo».

L’aspettativa di vita

La gravità della patologia – universalmente definita «multiforme» perché correlata all’insorgere di problemi pesanti come il diabete mellito di tipo 2, l’ipertensione arteriosa e l’infarto del miocardio – «è esemplificata dal fatto che mediamente un soggetto obeso ha un’aspettativa di vita inferiore di 10 anni rispetto a quella a un coetaneo normopeso». Da qui la soddisfazione di poter offrire in Asst Franciacorta, dallo scorso ottobre, alla comunità bresciana (ma arrivano pazienti anche da Mantova e Cremona) un servizio in convenzione con il Sistema sanitario nazionale.

L’ambulatorio è attivo a Chiari ogni primo e terzo giovedì del mese. Il servizio che offre è finalizzato alla valutazione dei pazienti affetti da obesità patologica e al loro inserimento nel percorso multidisciplinare per il trattamento medico o chirurgico. Dall’ospedale fanno sapere che «tutti i pazienti che vengono candidati a tale chirurgia devono essere preventivamente valutati da specialisti dedicati all’interno di un team multidisciplinare nel rispetto delle linee guida SICOb e internazionali».

Ai soggetti motivati e ritenuti idonei vengono eseguiti interventi chirurgici laparoscopici mini-invasivi di sleeve gastrectomy, bendaggio gastrico e mini bypass gastrico nel reparto di Chirurgia generale, diretto da Benedetti. Avvenute le dimissioni, i pazienti vengono seguiti sulla base di «una tabella prestabilita nell’ambito dell’ambulatorio bariatrico e sottoposto a periodici controlli multidisciplinari per monitorare il decorso post-operatorio a breve e lungo termine».

Cosa serve per l’operazione

La chirurgia bariatrica, ovviamente, non è la soluzione per tutti. «In ambulatorio vediamo una decina di pazienti al mese – precisa Crea –. E per ora siamo organizzati per eseguire 50-60 interventi l’anno». Per essere ammessi all’operazione «bisogna innanzitutto essere motivati, maggiorenni. E ritenuti idonei sulla base delle linee guida della SICOb». Possono essere candidati, infatti, pazienti con un eccesso di peso patologico (BMI maggiore di 35) con patologie associate (ipertensione, diabete e molte altre) e per i quali le altre terapie (diete, farmaci, esercizio fisico, psicoterapia) non hanno avuto successo duraturo.

L’obiettivo della chirurgia bariatrica «è ridurre l’assunzione di cibo – spiegano dall’ospedale – mediante la diminuzione della capacità gastrica (interventi restrittivi); diminuire l’assorbimento di sostanze nutritive da parte dell’intestino (interventi malassorbitivi) o dare una sazietà precoce con meccanismo metabolico (interventi restrittivi-malassorbitivi). Gli interventi chirurgici (bendaggio gastrico, sleeve gastrectomy e mini gastric bypass) – aggiungono – vengono eseguiti in anestesia generale con tecnica mini-invasiva laparoscopica o robotica cui si aggiunge il posizionamento endoscopico del palloncino intragastrico».

Il bilancio

I primi mesi di attività, in questo campo, hanno dato esiti positivi: «I nostri pazienti sono super seguiti – ribadisce Crea –. Hanno a disposizione anche un supporto psicologico post-intervento che, in alcuni casi, viene attivato anche prima». Gli interventi di sleeve gastrectomy e bendaggio gastrico laparoscopici vengono eseguiti da Crea e da Beatrice Molteni (chirurgo membro del team obesità) assistiti da Sanda Barbieri e Biagio Petruzzo (anestesisti) e da una equipe infermieristica dedicata. Il tutto avviene con la supervisione di due esperti nazionali nella chirurgia bariatrica e nella chirurgia generale miniinvasiva come Mattia Pizzi e Marcello Schiavo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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