Lotta al fumo: tanti buoni motivi e due Centri per spegnere la sigaretta

È la Giornata mondiale senza il tabacco. Nel 2023 132 persone hanno seguito i percorsi del Civile
Mozziconi di sigaretta -  © www.giornaledibrescia.it
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«Il fumo è il più grande fattore di rischio per la salute totalmente evitabile». A sottolinearlo, prima di numeri e discorsi, è Laura Franceschini, medico specializzato in Farmacologia e Tossicologia Clinica che all’Asst Spedali Civili aiuta le persone a smettere di fumare. L’occasione per parlarne si presenta oggi, Giornata mondiale senza tabacco.

Chi smette

«I nostri Centri per il trattamento del tabagismo sono due, si trovano a Brescia e a Sarezzo, e nel 2023 hanno seguito rispettivamente 84 e 48 persone. Grazie alle campagne di sensibilizzazione che portiamo avanti con Ats, il trend delle prese in carico è in aumento»

. A bussare a questi servizi sono «in prevalenza donne, se parliamo di persone sotto i 65 anni, e uomini da quell’età in poi. Per metà arrivano da noi perché hanno già avuto problemi di salute legati al fumo e per metà perché sono mossi dal desiderio di cambiare abitudine indipendentemente dal numero di sigarette fumate». L’attività di questi Centri si basa su un approccio multidisciplinare che vede in campo medici, psicologici, infermieri ed educatori professionali. Il percorso prevede otto incontri di gruppo o sei individuali a cadenza settimanale. L’incide di successo «supera il 50% ed ovviamente influenzato da quanto una persona sia motivata a smettere».

Spaventarli non serve: «Quando entrano nei nostri Centri sono già abbastanza consapevoli dei danni che il fumo può provocare. Noi - racconta Laura Franceschini - cerchiamo di spiegare loro cos’è la dipendenza e perché non è facile rinunciare alle sigarette ed è quindi legittimo aver bisogno di una mano. Fondamentale, nel nostro approccio, è aiutarli a sviluppare la propria motivazione intrinseca a smettere. Una motivazione che va cercata dentro di sé e può andare dal desiderio di migliorare le proprie performance sportive alla volontà di non aver bisogno di ossigeno extra. Affinché il percorso sia efficace cerchiamo di accoglierli nella loro fatica».

Purtroppo «in Italia meno dell’1% dei fumatori è in carico ai Centri per il trattamento del tabagismo». Che in Lombardia sono 29 (quello di Brescia risponde allo 030.3333542, quello di Sarezzo allo 030.8915260, si accede con l’impegnativa del medico di famiglia, salvo esenzioni il ticket costa 36 euro per la fase di valutazione e 36 per il trattamento, info: centro.tabagismo@asst-spedalicivili.it). «Tempi e costi non sono un alibi», commenta ribadendo quanto sia dannoso il fumo, anche passivo, per la salute ed evidenziando «l’impatto che le sigarette hanno sul pianeta in termini di mozziconi gettati e filiera di produzione».

Chi fuma

Un italiano su quattro (il 24%) è fumatore (era il 30% nel 2008); la percentuale cresce tra i giovani: il 30,2% usa almeno un prodotto tra sigaretta classica, tabacco riscaldato e sigaretta elettronica. Lo affermano le indagini dell’Iss diffuse per la Giornata. Ricorrenza che molte scuole della nostra provincia celebrano con la diffusione di locandine create nell’ambito di un percorso con Ats.

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