La tiroide dà problemi a 60mila bresciani, avanti la prevenzione

Giovedì visite ed ecografie gratis all’ospedale di Chiari dopo il boom di richieste all’open day svolto a maggio
Una visita per il controllo della tiroide (archivio) -  © www.giornaledibrescia.it
Una visita per il controllo della tiroide (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Ad alcune persone funziona troppo, ad altre troppo poco. La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla con un ruolo importantissimo per la regolazione del metabolismo e lo sviluppo dell’organismo che dà problemi a molti bresciani, in primis alle donne.

Oltre 60mila sono infatti le persone con ipotiroidismo (41.258, età media 61 anni, uomini in 17 casi su 100), morbo di Basedow e ipertiroidismi (6.545 con età media di 57 anni e in 23 casi su 100 uomini) e una patologia cronica autoimmune come la tiroide di Hashimoto (12.924 casi) registrate nel territorio di Ats Brescia che comprende tutta la nostra provincia, esclusa la Valcamonica. A queste si aggiungono quelle che non sanno di soffrire di queste patologie.

Identificarle, infatti, non è sempre facile: i sintomi possono essere confusi con altro e trascurati. Da qui l’importanza di conoscere queste malattie, intercettarne i campanelli d’allarme e affidarsi subito a degli specialisti.

È con questa premessa che l’Asst Franciacorta organizza un secondo open day sulla patologia tidoidea con visite ed ecografie gratuite giovedì 27 giugno dalle 14.30 alle 19 all’ospedale di Chiari (prenotazione obbligatoria allo 030-7102576 dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 15.30). Il primo, che si è svolto a maggio, ha registrato un ingente afflusso di utenti. Da qui l’idea dell’Asst Franciacorta di proporne un altro questo mese per soddisfare più richieste.

Possibile cause

Come spiega Gabriele Zanolini, endocrinologo direttore della struttura complessa di Medicina generale a Chiari, «la patologia colpisce il 20 per cento delle donne sopra i 45 anni».

Le cause possono essere di varia natura: «All’origine dell’ipotiroidismo (che si manifesta con il funzionamento ridotto della tiroide, ndr) possono esserci, ad esempio, l’uso di alcuni farmaci o una carenza di sostanze nutrienti come il selenio e lo iodio: si raccomanda, a tal proposito, di consumare poco sale, ma sempre iodato, per raggiungere il fabbisogno giornaliero di 150 μg di sodio.

Farmaci, noduli tossici o forme virali possono scatenare l’ipertiroidismo (che, al contrario, si manifesta con l’iperattività di questa ghiandola). In entrambi i casi, poi, alla base possono esserci cause autoimmuni. I sintomi - aggiunge l’endocrinologo - sono subdoli, aspecifici e interpretabili in vario modo: per l’ipotiroidismo si tratta di stanchezza, aumento di peso, gonfiore, instabilità dell’umore; per l’ipertiroidismo dimagrimento, tremore, batticuore, intolleranza al caldo». La diagnosi si fa con gli esami del sangue e l’ecografia.

Asportazione

In alcuni casi si rende necessario asportare la ghiandola. «Succede - spiega Stefano Benedetti, direttore del dipartimento di Area chirurgica e della struttura complessa di Chirurgia generale dell’ospedale di Chiari - in caso di tumore a carico della tiroide, se l’ipertiroidismo non viene controllato dalla terapia e manifesta sintomi invalidanti o quando la tiroide ingrossata (gozzo) comprime esofago e trachea rendendo difficile deglutire e respirare».

I problemi alla tiroide possono riguardare anche bambini e adolescenti. E possono avere effetti sul sistema riproduttivo. All’ospedale di Chiari vengono eseguite mille ecografie alla tiroide all’anno. E, dall’arrivo del dottor Benedetti (febbraio 2022) vengono eseguiti anche interventi di asportazione della tiroide (tiroidectomia): nel 2023 sono stati una cinquantina.  

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