Il sistema informatico dei medici di base anche oggi non funziona
Inizio di settimana molto difficile per i medici di famiglia bresciani: il sistema informatico che viene utilizzato in ogni ambulatorio lombardo non funziona. È l’ennesima volta che accade. E lo stato d’animo dei professionisti della sanità, così come dei loro pazienti, ne risente.
Quando il Siss va in tilt, infatti, non è possibile eseguire operazioni di routine come dematerializzare le ricette e rilasciare certificati di malattia. Bisogna, insomma, tornare alla vecchia e rispolverare le ricette rosse che vanno ritirate di persona.
La situazione
«Abbiamo ricevuto la solita mail di scuse - racconta il medico Angelo Braga da Villanuova sul Clisi -. Si fa cenno a un "problema generalizzato attualmente in analisi"».
L’assistenza si dice dispiaciuta per il disagio arrecato, ma, come si può immaginare, ai medici di base non basta: ciò che chiedono è che il sistema informatico riprenda una volta per tutte a funzionare. Non ne possono infatti più di questi disservizi che creano rabbia, rallentano l’attività e portano i pazienti a doversi per forza recare in ambulatorio.
Di recente in Consiglio regionale, in risposta a una interrogazione, l’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha ammesso che nell’ultimo anno e mezzo ci sono stati 42 giorni di stop generalizzato del Siss in Lombardia. E ha elencato una serie di iniziative in atto facenti parte di un «percorso di aggiornamento per sistemare la complessa architettura dei sistemi informatici regionali». E rendere più rapida la gestione dei tilt.
Sulla questione è stato costituito un gruppo tecnico. «Non è un lavoro semplice e non sarà neanche rapido - ha detto Bertolaso -. Sappiamo che ci saranno ancora disservizi nei prossimi mesi».
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