Cosa fare se un farmaco è carente o irreperibile
«Carenza di materie prime come i principi attivi, il vetro delle fiale o l’alluminio che chiude il blister, ma anche difficoltà produttive o provvedimenti regolatori delle agenzie autorizzative. Sono tanti i motivi che rendono un farmaco "carente" o "irreperibile". Uno di questi è la differenza tra i prezzi applicati nel mercato extra-Italia». A spiegarlo è Francesco Rastrelli, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Brescia e provincia.
Il concetto è semplice: «Nel nostro Paese i prezzi imposti ai farmaci di classe A, quelli acquistati dallo Stato per poi essere messi a disposizione dal Servizio sanitario nazionale, sono bassi. Molto più bassi rispetto a quelli stabiliti all’estero - entra nel merito Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia -. Le aziende farmaceutiche hanno quindi più margine, e interesse, a venderli altrove anziché qui». Questo meccanismo, come si può immaginare, può rendere alcuni farmaci introvabili sul territorio italiano.
Per correre ai ripari Aifa può bloccare temporaneamente l’esportazione di un farmaco al fine di prevenire o limitare stati di carenza o indisponibilità. Sul sito www.aifa.gov.it è presente l’elenco, aggiornato a luglio, dei farmaci oggetto di questa misura. «Quando scatta questo meccanismo - aggiunge Mottinelli - si spera che il Governo intervenga e si riesca a ritrattare il prezzo con l’azienda».
Di fronte alla mancanza di un farmaco Aifa può anche avviarne l’importazione. Allo stesso link è disponibile l’elenco aggiornato a marzo dei medicinali effettivamente carenti nel mercato nazionale per i quali l’Aifa ha autorizzato l’arrivo dall’estero. Tra questi ci sono, ad esempio, il Trimeton per il trattamento dei sintomi della rinite allergica e il Creon per l’insufficienza pancreatica.
In aumento
«Il problema delle carenze di farmaci, purtroppo, è in aumento - aggiunge Rastrelli -. Ma nel Bresciano non ha raggiunto livelli di allarme». In questo periodo tra i farmaci più difficili da trovare ci sono il Creon e due medicinali per i diabetici, usati anche contro l’obesità, che sono l’Ozempic (semaglutide) e il Trulicity (dulaglutide). In passato non si trovava, invece, l’Amoxicillina sciroppo. Come sottolinea Rastrelli, si tratta di situazioni transitorie.
«Spesso legato a difficoltà nella produzione, problemi logistici o aumento della domanda, questo fenomeno mette a dura prova il sistema sanitario, con impatti maggiori proprio sulle categorie più vulnerabili, come gli anziani e i pazienti cronici - osserva il presidente dell’Ordine -. Risolvere queste situazioni richiede non solo una risposta rapida da parte nostra e delle autorità sanitarie, ma anche una comunicazione tempestiva ed efficace per garantire che nessun paziente resti senza le cure necessarie. Noi farmacisti, dal nostro osservatorio privilegiato di sentinelle del territorio, nello spirito di servizio che ci contraddistingue, siamo in prima linea per monitorare le carenze dei farmaci, allestire, laddove possibile, i medicinali nei laboratori della farmacia e promuovere un uso razionale di quei farmaci che talvolta possono mancare nel normale ciclo distributivo. Un impegno che coinvolge i colleghi che esercitano la professione nelle farmacie aperte al pubblico, negli ospedali e nelle aziende territoriali, al fine di garantire i risultati clinici, la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti».
Il fenomeno della carenza di alcuni farmaci è sotto la lente dell’Unione europea e dell’Aifa. A tal proposito Mottinelli evidenzia la mole di lavoro che viene svolto «dall’Agenzia del farmaco dietro le quinte. La scorsa settimana il Gruppo Giovani di Federfarma Brescia ha avuto un incontro in Aifa in cui si è parlato anche di queste tematiche. È emerso quanto siamo avanti, in Italia, in termini di sicurezza e appropriatezza».
Il vademecum
Per informare pazienti e cittadini in caso di irreperibilità dei farmaci Aifa ha da poco pubblicato sul proprio sito un vademecum dal titolo «Non si trova». Il documento, tra le altre cose, chiarisce due definizioni: un farmaco è «carente» quando il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio non può assicurarne la fornitura e quindi è assente su tutto il territorio nazionale; si dice, invece, «indisponibile» quando la difficoltà di reperimento è dovuta a disfunzioni della filiera distributiva e, di solito, non è uniforme in tutto il Paese.
L’elenco dei farmaci che faticano ad arrivare sugli scaffali delle farmacie viene aggiornato periodicamente sul sito dell’Aifa. Tutti possono consultarlo. Contiene quasi quattromila referenze e per ciascuna carenza fornisce informazioni circa cosa è successo (cessata commercializzazione temporanea o definitiva, elevata richiesta, problemi produttivi, distribuzione contingentata…), l’esistenza o meno di prodotti equivalenti e altri suggerimenti utili.
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