Civile, i lavori per il nuovo ospedale: addio Satellite e Infettivi
Giù il Satellite e il padiglione degli Infettivi: attraverso la costruzione di nuovi spazi (nella zona Nord) e la riorganizzazione della sede per intensità di cura prenderà forma l’ospedale del futuro.
L’operazione
Il direttore generale dell’Asst Spedali Civili Luigi Cajazzo ha riferito in Loggia alle commissioni Urbanistica e Servizi alla persona lo stato dell’arte dell’operazione da 500 milioni di euro.
Lo studio di fattibilità è stato presentato in Regione (Palazzo Lombardia si è impegnato, con una delibera di Giunta, a finanziare la prima tranche dei lavori da 274 milioni) e a breve verrà trasmesso al Ministero della Salute affinché lo valuti e lo approvi.
A quel punto potrà essere stipulato l’accordo Stato-Regione per la conferma definitiva del finanziamento e l’avvio della procedura di gara.
Il protocollo d’intesa
Nel frattempo Asst sta stipulando un protocollo di intesa con Ats, UniBs, Provincia e Comune affinché l’operazione che avrà un impatto importante sulla città possa essere gestita in maniera sinergica. È inoltre in fase di costituzione un gruppo di lavoro tecnico che si riunirà a cadenza minima trimestrale.
In Loggia Cajazzo è stato affiancato dall’architetto Marco Verga e dal direttore sociosanitario di Asst Enrico Burato che ha fatto il punto sui lavori delle nuove Case di Comunità cittadine, dell’Ospedale di Comunità (pronto e in fase di accreditamento) e del futuro Polo di via Nikolajewka (cantiere al via tra fine anno e inizio 2025).
La struttura
Costruito a partire dagli Anni Trenta, con un’interruzione durante la Guerra, il Civile ha visto entrare il primo paziente nel 1952. Il Satellite, gli Infettivi e l’Anatomia patologica risalgono agli anni ’60-’70. Ulteriori ampliamenti, sempre nell’area da 200mila metri quadrati compresa tra le mura, sono stati eseguiti negli anni ’80-’90 (Medicina legale, Farmacia, Ambulatori, eccetera) e 2000 (Medicina del lavoro...). Tra il 2002 e il 2017 sono poi partiti due project financing da 38 e 156 milioni.
Ora l’azienda conta oltre 7mila dipendenti (che Cajazzo ringrazia uno ad uno perché «ci mettono l’anima»), esegue 120 interventi chirurgici e 2.000 visite al giorno e conta 150mila accessi nei suoi pronto soccorso. «È un fiore all’occhiello del Sistema sanitario nazionale», ma presenta alcune criticità (modello organizzativo da migliorare, obsolescenza degli impianti, strutture da adeguare...).
Come verrà cambiato l’ospedale
Partendo quindi dalle linee di sviluppo dei moderni ospedali e dalla lezione del Covid, il Civile verrà ripensato per intensità di cura (alta a Nord e progressivamente più bassa verso Sud) senza aumentare il numero di posti letto (in futuro ci saranno più malati cronici, ma la natalità è in calo e la sanità si sta organizzando per dare risposte sul territorio) seguendo i principi base che Cajazzo ha elencato. Sono: flessibilità organizzativa e impiantistica, revisione dei percorsi interni, integrazione ospedale-territorio, rapporto stretto con l’Università, sostenibilità energetica e ulteriore innovazione tecnologica.
Per entrare nel dettaglio è presto (non esiste ancora un progetto), lo studio di fattibilità immagina, però, un ospedale del futuro diviso in otto macro aree. Tre di queste – il Main Hospital ad alta intensità di cura (con pronto soccorso), il Punto Nascita e il nuovo Ospedale dei Bambini – troveranno collocazione a Nord grazie all’abbattimento del Satellite e del padiglione Infettivi. La riorganizzazione generale permetterà di creare il Cancer Center (a Est) e, più a Sud, l’Ospedale di Giorno (con poliambulatori, centro prelievi, dialisi...) e l’area Low-Care, a bassa intensità di cure. Completano il tutto, a Ovest, la zona Post-acuzie e la Medicina. L’operazione verrà organizzata in modo da garantire la continuità dell’assistenza: «L’ospedale non può permettersi pause – ha detto il direttore generale –, ma è chiaro che qualche disagio ci sarà».
La ristrutturazione
Con la consapevolezza che l’intervento delineato sarà realtà tra alcuni anni, l’Asst nel frattempo metterà mano all’esistente: in Loggia Cajazzo ha riferito che la Regione ha approvato lo studio che porterà alla ristrutturazione del reparto di Neuropsichiatria infantile e alla creazione del nuovo centro dialisi.
Considerato, infine, che è da anni che si parla di spendere quasi 500 milioni di euro (per l’esattezza 497) Cajazzo ha rassicurato che i «calcoli sono corretti. Qualora ci fosse un aumento di spesa auspichiamo che la Regione ci venga incontro».
Per il momento l’impegno messo nero su bianco da Palazzo Lombardia riguarda solo la prima tranche dei lavori (i 274 milioni per il Civile inseriti nel piano di riparto delle risorse statali previste dall’articolo 20 della legge nazionale 67 del 1988), ma «non abbiamo motivo di dubitare che verrà finanziata anche la seconda fase».
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