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Covid e take away, come gestire alimenti e imballaggi: la guida

L'Iss ha diiffuso un report sull'igiene necessaria nelle fasi di produzione, commercializzazione e consumo
Servirà ancora più attenzione per il servizio di take away - Foto Ansa/Luca Zannaro
Servirà ancora più attenzione per il servizio di take away - Foto Ansa/Luca Zannaro
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Dal 4 maggio è sdoganato, secondo il nuovo Dpcm presentato dal premier Giuseppe Conte, il servizio di take away per bar e ristoranti, che va ad aggiungersi alla consegna a domicilio che molti locali hanno già attivato, in attesa di poter riaprire i battenti dal 1° giugno. Per questo, l'Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato online un report dedicato alla prevenzione e alla gestione dei rischi correlati agli alimenti in questa delicata fase di emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19, che trovate anche allegato a questo articolo. Il documento si rivolge a negozi di alimentari, supermercati, ma anche esercizi pubblici che si occupano di produzione di alimenti.

Premesso che, come è noto, il Sars-CoV-2 si trasmette mediante il contatto tra persona e persona attraverso l'inalazione di goccioline (droplets) generate da un soggetto infetto, è importante ricordare che - secondo alcuni studi - anche gli asintomatici possono essere veicoli di contagio. I dati finora disponibili sul nuovo coronavirus, inoltre, ci dicono che è in grado di sopravvivere sulle superfici: fino a tre ore su carta, 24 ore su legno e tessuti, 48 ore sul vetro e per periodi più lunghi su acciaio e plastica.

Ci sono alcune regole di base che vanno chiaramente seguite con attenzione, come già imposto a bar e ristoranti dalle diverse normative già in vigore e dal piano Haccp, che comprendono le buone pratiche igieniche in ogni fase di lavorazione degli alimenti. Fermo restando che non ci sono prove che il virus si possa trasmettere anche attraverso il cibo, anzi secondo Oms è improbabile, nel corso dell'epidemia - che è lontana dal potersi considerare sotto controllo - è bene rafforzare le misure di igiene.

In sintesi, i punti salienti sono:

  1. accurata pulizia e sanificazione con prodotti specifici di ambienti e attrezzi
  2. lavaggio accurato delle mani per tutti gli operatori
  3. utilizzo di abbigliamento idoneo (calzari, cappellini, camici)
  4. utilizzo obbligatorio della mascherina e dei guanti
  5. gel disinfettante sempre a disposizione per tutto il personale
  6. rigorosa astensione dal lavoro in caso di febbre maggiore di 37,5° C o sintomi respiratori
  7. aerazione dei locali

Per il punto vendita:

  1. installare barriere tra gli operatori e i clienti in modo da favorire il distanziamento
  2. garantire la presenza di guanti monouso per i clienti in caso di manipolazione di alimenti sfusi, con tanto di segnaletica
  3. agevolare i pagamenti contactless

Per i clienti:

  1. non recarsi negli esercizi commerciali in caso di sintomi influenzali
  2. rispettare il distanziamento durante i tempi di attesa
  3. indossare la mascherina
  4. non toccare i prodotti in esposizione

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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