Voli cancellati, risarcimenti fino a 600 euro: quando spettano
Volo cancellato a poche ore (o, di questi tempi, minuti) dalla partenza? Il passeggero ha diritto al rimborso del biglietto e a un risarcimento calcolato in relazione alla tratta: 250 euro per viaggi fino a 1.500 chilometri, 400 euro per quelli oltre i 1.500 chilometri all’interno dell’Unione europea e tutti gli altri voli tra i 1.500 e i 3.500 chilometri, e 600 euro per le tratte che superano i 3.500 chilometri.
L’indennizzo salta, invece, quando la cancellazione viene comunicata almeno 14 giorni prima della partenza; se la compagnia propone un volo alternativo il cui orario non si discosti molto da quello inizialmente programmato e se dimostra che la responsabilità della cancellazione non è sua, ma dovuta a circostanze eccezionali.
Diversa è la situazione se il passeggero non riesce a imbarcarsi per via delle code in aeroporto: il reclamo va presentato alla società che gestisce la struttura.
Quanto, poi, ai bagagli persi la prima cosa da fare è rivolgersi all’ufficio oggetti smarriti dell’aeroporto.
Altra situazione, ricorrente in queste settimane, è quella del volo in ritardo: nell’attesa il passeggero ha diritto a un’assistenza che varia in base al tipo di viaggio prenotato.
Disagi di questo genere nelle ultime settimane hanno interessato tantissime persone, anche bresciane. E le prospettive, purtroppo, non sono rosee. Ieri si è dimesso il chief operating officer di EasyJet, una delle compagnie aeree più colpite dall’ondata di cancellazioni e disagi. E il 17 luglio piloti e assistenti di volo delle compagnie aeree Ryanair, Malta Air e della società CrewLink faranno uno sciopero di 24 ore: rivendicano «contratti che garantiscano condizioni di lavoro dignitose, la cancellazione dell’accordo sul taglio degli stipendi introdotto per affrontare un periodo di crisi non più attuale e stipendi almeno in linea ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale del trasporto aereo del Paese, come prevede la legge».
Assoutenti, intanto, minaccia denunce: «Ci opponiamo con fermezza a nuovi scioperi del trasporto aereo nel periodo estivo e chiediamo al Garante per gli scioperi di intervenire con urgenza per tutelare i diritti dei passeggeri. È giusto che i lavoratori rivendichino i loro diritti, ma bloccare il trasporto aereo in questa stagione è inaccettabile - afferma il presidente Furio Truzzi -. Sospendere i voli quando milioni di cittadini si spostano in aereo per raggiungere le località di villeggiatura è una forma di violenza verso gli utenti, che rischiano di perdere ingiustamente giorni di vacanza». Il problema riguarda tutti, Stati Uniti compresi: nel lungo fine settimana del 4 luglio più di 1.400 voli sono stati cancellati e 14mila hanno subìto dei ritardi.
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