Italia e Estero

Fase 2: che cosa si potrà fare da lunedì 18 maggio

Il premier Conte ha recepito le linee guida delle Regioni. Un passo decisivo per arrivare alla riapertura di una serie di attività produttive
I commercianti si preparano all'apertura -  Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
I commercianti si preparano all'apertura - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Da lunedì 18 maggio ci sarà la riapertura di negozi al dettaglio, centri commerciali, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti e mercati non alimentari. E si potrà tornare, con le dovute precauzioni, anche nei musei, nelle biblioteche, nelle gallerie d'arte e nei siti archeologici. L'intesa, dopo l'ennesima giornata di colloqui e contrattazioni tra governo ed enti locali, arriva in seno alla Conferenza Stato-Regioni, presentata poi al Consiglio dei ministri. 

«Una buona notizia, il premier Conte ha recepito le linee guida delle Regioni. Un passo avanti decisivo e importante per arrivare finalmente lunedì alla riapertura di una serie di attività produttive». Lo dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al termine del confronto con il governo. 

Lunedì 18 maggio, dunque, segnerà un altro, ulteriore passaggio della fase 2 dell'emergenza coronavirus.

Naturalmente rispettando tutte le misure per contrastare la diffusione del virus. Resta dunque imprescindibile la regola del distanziamento tra le persone: 1 metro che diventa 2 se ci si trova al bar, al ristorante, dal parrucchiere o in spiaggia.

Resta in vigore la prassi di indossare la mascherina, obbligatoria nei luoghi chiusi, nei negozi e quando non è possibile mantenere la distanza, anche all’esterno. Andrà inoltre rispettato l’obbligo di non creare assembramenti.

Autocertificazione

Decade l’obbligo di portare con sè il modulo per spostarsi all’interno della propria regione di residenza. L’autocertificazione è invece richiesta e necessaria per gli spostamenti tra regioni (possibili dal 3 giugno). I motivi che giustificano lo spostamento fuori regione sono: «Lavoro, salute, necessità e urgenza». 

Amici
Dopo i congiunti, gli amici. Un ritorno alla socialità che però dovrà essere conforme alle norme anti contagio. Quindi distanza, mascherina indossata e incontri che non diano luogo ad assembramenti.  

Due donne in città - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Due donne in città - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Seconde case
Semaforo verde per le seconde case che si trovino nella stessa regione di residenza. Al contrario resta vietato raggiungere quelle che si trovino fuori regione a meno che non ci siano motivi di «necessità e urgenza». In questo caso bisogna compilare l’autocertificazione e dimostrare il motivo.

Bar e ristoranti

Si riaprono con ingressi contingentati in base alla dimensione del locale. Si dovrà attendere il proprio turno di ingresso indossando la mascherina. Per ciascun cliente va considerata una superficie di 4 metri quadrati. Per conoscere quante persone il proprio locale potrà ospitare contemporanemente il gestore dovrà suddividere la superficie totale della sala per 4. Al ristorante la regola base è la distanza di due metri tra un tavolo e l’altro, mentre tra un commensale e l’altro va prevista «una distanza in grado di evitare le trasmissione di droplets» (la trasmissione attraverso droplet avviene quando le goccioline contenenti microrganismi infettivi sono espulse a breve distanza, ad esempio 2 metri, attraverso l’aria e sono depositate sulle mucose dell’ospite). Banditi i buffet così come i menù di carta. Camerieri e cuochi avranno l’obbligo di guanti e mascherina.

Un barman al bancone - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un barman al bancone - Foto © www.giornaledibrescia.it

Negozi
Nelle ore di apertura andranno rispettate la distanza di sicurezza. I commercianti dovranno farsi carico e garantire pulizia e iginizzazione del locale almeno due volte al giorno, l’adeguata aerazione naturale e ricambio d’aria. In negozio dovranno essere messi a disposizione gli igienizzanti per le mani, specie accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.

Igienizzazione all'interno di un negozio - Foto © www.giornaledibrescia.it
Igienizzazione all'interno di un negozio - Foto © www.giornaledibrescia.it

Mascherina indossata per clienti e commessi e sono raccomandati i guanti usa e getta. L’orario di apertura sarà dilatato per poter scaglionare gli ingressi. I percorsi di entrata e di uscita dovranno essere diversificati e nei locali più piccoli si potrà entrare uno alla volta. 

Centri commerciali
Dimezzati i posti nei parcheggi per evitare assembramenti. Anche in questo caso gli ingressi saranno contingentati. Gli ascensori (se di dimensioni ridotte) saranno limitati ai portatori di handicap, ma si potranno usare le scale mobili e i tapis roulant. Adesivi saranno posizionati sulle panchine per visualizzare l’obbligo di mantenere le distanze. Distributori di numeri all’ingresso dei negozi di abiti, scarpe, profumeria. I mercati dovranno essere recintati e il numero dei banchi sarà ridotto.

Parrucchieri
Sarà obbligatorio prenotare il proprio appuntamento dal parrucchiere. Concessa la possibilità di aprire anche la domenica e il lunedì. Anche per queste attività vanno garantite le le operazioni di igienizzazione degli spazi, delle postazioni e degli strumenti di lavoro. È prevista una distanza minima di almeno due metri tra le postazioni sia di trattamento che di attesa.

Sanificazione di un centro estetico - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Sanificazione di un centro estetico - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Centri estetici
Per i centri estetici le cosiddette «misure di sistema» sono le stesse dei saloni di bellezza. Potranno essere aperti anche la domenica e il lunedì. Durante i trattamenti estetici i pannelli della cabina dovranno restare chiusi. Per la pulizia del viso, sono sconsigliati i trattamenti con il vapore a meno che non vengano effettuati «solo in locali fisicamente separati, che devono essere arieggiati al termine di ogni prestazione».

Spiagge

In questo settore, dove le linee guida sono state molto contestate dalle Regioni e dai gestori, conteranno molto le decisioni delle amministrazioni regionali e comunali. Negli stabilimenti la regola per consentire il rispetto del distanziamento prevede che gli ombrelloni siano posizionati a 4,5 metri l’uno dall’altro in orizzontale e che lo spazio tra una fila e l’altra sia di 5 metri. Tra i lettini al di fuori delle postazioni dovrà esserci uno spazio di due metri. Le piscine degli stabilimenti resteranno chiuse. Per consentire la fruizione in sicurezza delle spiagge libere verranno limitati i posti nei parcheggi, potrà esserci il numero chiuso e le postazioni saranno delimitate con appositi nastri.

In chiesa con la mascherina: è un obbligo - Foto © www.giornaledibrescia.it
In chiesa con la mascherina: è un obbligo - Foto © www.giornaledibrescia.it

Le messe

Si potrà partecipare alle funzioni religiose. Gli «accessi saranno contingentati», ovvero a numero chiuso, mascherine obbligatorie, distanze, distribuzione della comunione con guanti monouso, disinfezione degli ambienti, divieto di ingresso a chi ha una temperatura pari o superiore ai 37,5 gradi.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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