Garda

Villa Mazzucchelli, l’asta per un’ala parte da 4,48 milioni

L’operazione non riguarda i due musei del vino e del costume, ma spazi espositivi e caffetteria. Il referente è il notaio Elena Bertazzi.
Tra le vie Matteotti e Mazzucchelli. Il grande complesso di Ciliverghe in cui sorge la nobile villa
Tra le vie Matteotti e Mazzucchelli. Il grande complesso di Ciliverghe in cui sorge la nobile villa
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Una porzione dello splendido complesso immobiliare in cui sorge Villa Mazzucchelli è all’asta. Chi fosse interessato ad acquistarla deve disporre di un gruzzoletto non da poco: la base d’asta per accaparrarsi i 2.135 mq di superficie commerciale a disposizione è fissata in 4,48 milioni di euro.

Il «complesso villa» - come viene definito nella perizia disponibile sul sito www.anpebrescia.it insieme a decine di fotografie e planimetrie - è composto da spazi costruiti in epoche diverse. Il nucleo nobile, dichiarato monumento nazionale, non è oggetto di pignoramento. L’asta non riguarda quindi il museo della moda e del costume (che trae origine dalle ricerche e dai viaggi della poetessa Franca Meo) e il museo del vino e dei cavatappi (ospitato, su tre livelli, nella barchessa occidentale). E non interferisce con i banchetti di nozze che si svolgono nella struttura. Come si può leggere nella perizia, il compendio immobiliare pignorato e che andrà all’asta è solo una parte del complesso villa.

Tale porzione (identificata catastalmente al sub. 5 della part. 1) è collocata ad ovest della villa e confina a nord con via Mazzucchelli, a ovest con via Matteotti e a sud col parco della villa. Attualmente e principalmente, si legge nella perizia, parte dei locali sono adibiti a spazi espositivi e caffetteria. Sale, corte e bar. I locali all’asta - che fanno capo alla Fondazione Giacomini Meo Fiorot Onlus - sono costituiti al piano terra da sale-gallerie espositive con pavimento in cotto, una sala mostre, un bar-caffetteria con annesso locale cucina, oltre ai portici in lato est e sud che, con la porzione di fabbricato in lato nord, concorrono a delimitare la corte esclusiva, anch’essa oggetto dell’operazione, che presenta su via Matteotti un ingresso carraio.

Vicino al bar-caffetteria (sul quale insiste un contratto di comodato) una scala permette di accedere al primo piano composto da un salone di rappresentanza, con pavimento in seminato, locali al rustico, una terrazza e una loggia, queste ultime pavimentate in cotto. L’operazione riguarda 1.204 mq al piano terra, 327 mq di portici e una corte di 742 mq; a queste superfici vanno aggiunte quelle del primo piano: 177 mq di locali finiti, 709 mq di ambienti al rustico, una loggia da 164 mq e una terrazza da 163 mq. L’asta è il 7 febbraio; le offerte vanno presentate il giorno precedente negli uffici dell’Anpe di via La Malfa 4 a Brescia; il rialzo minimo è fissato in 45mila euro. Il referente è il notaio Elena Bertazzi. La notizia ha colto di sorpresa l’Amministrazione comunale: «Ci dispiace, anche perché non sapevamo nulla».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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