Garda

Turismo, quasi 8 milioni di presenze: il 2022 anno record per il Garda

Svelati i dati del Consorzio in aumento rispetto al 2019 Al top Sirmione e Limone Boom per l’enogastronomia
GARDA, 8 MILIONI DI PRESENZE
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Poco meno di 8 milioni di presenze sul Garda bresciano: la «rotta condivisa» che il Consorzio lago di Garda Lombardia ha iniziato a tracciare sta già dando frutti record. Record non solo in sponda bresciana, ma su tutto il Benaco, con 27 milioni di presenze: per intenderci, la Sicilia si ferma sotto i 10 milioni. I dati forniti ieri a Desenzano dal presidente del Consorzio Massimo Ghidelli «non sono ufficiali - spiega -, perché sarà la Provincia poi a diffonderli, ma sono il frutto della rilevazione degli operatori stessi, e rappresentano un indicatore utile anche a identificare le sfide che ci attenderanno l’anno prossimo».

Utili, anche, «come stimolo per gli amministratori - rimarca il vice sindaco Stefano Medioli - a prestare ulteriore attenzione al settore». Sono 7,9 milioni di presenze nel 2022, 6,4 milioni nel 2021 (partito tardi causa Covid), 7,7 milioni nel 2019. Numeri che spingono, sul fronte del turismo, la nostra provincia «al vertice di quelle lombarde - rimarca il presidente di Visit Brescia, Marco Polettini - con in testa il lago di Garda».

Sirmione al vertice con 1,3 milioni di presenze (praticamente come nel 2019) seguito a ruota da Limone: 1,2 milioni per il piccolo borgo che conta 1.164 abitanti (e che nel 2019 ne registrò poco meno: 1,179 milioni). Terzo gradino del podio per Desenzano, che raggiunge quota un milione di presenze (986 mila nel 2019). 

Chi su, chi giù

Se il saldo generale è positivo, c’è chi migliora e chi un po’ peggiora: perdono qualcosa San Felice (701mila nel 2019, 650mila nel 2022), Moniga (da 589mila a 522mila) e Gargnano (da 201mila a 192mila). A crescere di più, invece, sono Manerba (è qui l’incremento più alto, con un +22,36% rispetto al 2019: da 645mila a 790mila presenze) e Salò (+13%, da 238mila a 270mila). Il presidente Ghidelli evidenzia però anche altri dati: la permanenza media, «che sul Garda è di 4,5 giorni, mentre la media della nostra provincia è di 3 giorni», e l’incremento degli investimenti «in alta qualità: a breve apriranno cinque nuovi alberghi a 5 stelle, che si aggiungono agli undici già presenti». 

Crescono le presenze, cresce il settore della ristorazione: +11%, l’ha confermato Maria Sole Broglia, membro della giunta del Consorzio. E valorizzare tutto questo, vale a dire la ricchezza enogastromica ma anche produttiva del Garda, è tra gli obiettivi: «Più della metà degli ospiti stranieri effettua una visita in un’azienda agricola - rimarca la vicepresidente Nicoletta Manestrini, che del Consorzio è vice presidente -, il doppio rispetto al periodo pre-Covid».

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Nuove sfide

Chiaro che la sfida dell’anno prossimo starà anche in questo, con il Consorzio a dirsi pronto a «creare momenti di confronto - per Ghidelli -. Promuovere una rotta condivisa tra enti pubblici e privati che non perda di vista le esigenze di cittadini e territorio». Anche perché il 2023 sarà un anno importante, con Brescia-Bergamo Capitale della Cultura. E non è mancata la stoccata, da parte del neo presidente di Garda Musei Mauro Carrozza: «Finora non c’è stato quel coinvolgimento che ci saremmo aspettati. Il rischio è che l’opportunità si trasformi in un’occasione persa». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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