Economia

Cef e Unico uniscono le forze: ecco QFarma

L’operazione si avvicina alle battute finali: Cef punta a formalizzare l’unione entro il 13 aprile
Nel 2023, Cef ha realizzato vendite per quasi 1 miliardo e mezzo
Nel 2023, Cef ha realizzato vendite per quasi 1 miliardo e mezzo
AA

L’assemblea dei soci di Cef ha approvato all’unanimità il conferimento delle proprie attività distributive nella newco in cui confluiranno anche quelle dell’omologa società per azioni milanese «Unico» con lo scopo di far nascere uno dei maggiori gruppi dediti alla distribuzione dei farmaci.

Una joint venture che vanterà un volume d’affari annuo ampiamente oltre i 2 miliardi di euro: l’operazione è stata annunciata alla fine della scorsa estate e ora si avvia alle battute finali. Con la delibera di venerdì, in Cef puntano a formalizzare il closing delle nozze con Unico entro il 13 aprile.

Perché l’operazione possa approdare all’atto conclusivo, tuttavia, mancano due tappe fondamentali: il via libera delle banche (una trentina) che devono sostenere la joint venture e l’ok dell’Antitrust, cui spetterà verificare che dall’unione dei due gruppi non scaturiscano posizioni dominanti nei mercati locali.

Ideali

Dall’ultima assemblea dei soci della Cooperativa esercenti farmacia (Cef) della scorsa settimana sono usciti anche il nome e il logo della newco: si chiamerà «QFarma», dove la «q» va letta come «cu», ossia la risultante delle iniziali di Cef e Unico, e richiama quelli che alla coop bresciana definiscono «i tre pilastri» della joint venture: «Q come qualità, per sottolineare l’eccellenza del servizio e della distribuzione; Q come quantità, a rappresentare la capillarità e la forza del network sul territorio; Q come quotidianità, per esprimere la continuità del rapporto con le farmacie e i cittadini».

Il nuovo nome è stato scelto congiuntamente dalle due realtà italiane della distribuzione dei farmaci «per rappresentare al meglio la realtà che nascerà dall’unione».

Struttura

Per quanto riguarda il Cda di QFarma, in origine era stato concordato che una volta completata la fusione le due società avrebbero avuto ciascuna dieci consiglieri e a Cef sarebbe andato il privilegio di nominare il primo presidente (con mandato triennale).

Ora invece, l’orientamento sarebbe quello di riconoscere alla società bresciana la presidenza e undici consiglieri, mentre a Unico ne andrebbero nove. Ciò significa che la partecipazione di Cef nella newco salirebbe dal 50 al 51%, mentre il restante 49% verrebbe diviso tra le cinque cooperative che formano Unico (Unione farmaceutica novarese, Codifarma, Unione farmacisti del Friuli Venezia Giulia e Cosifar).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.