Economia

Per i salumi Volpi giro del mondo in otto store

Il gruppo di Collebeato apre otto store per proporre all'estero degustazione e vendita di sette prodotti aziendali
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Immaginate una grande struttura di legno con all'interno un cubo di vetro. Nel cubo: tre affettatrici, sette salumi tipici della Pianura padana, frutta di stagione, vini emiliani e un Franciacorta bollicine.
Avete appena pensato a uno degli store che il gruppo Volpi di Collebeato intende realizzare in Italia, in Europa e - in prospettiva - nel mondo. Il progetto è stato presentato martedì da Alberto Volpi, vicepresidente di Aib e titolare dell'omonimo gruppo alimentare costituito da sette aziende, con un fatturato 2012 di 160 milioni e più di cinquecento addetti.

Gli store (il marchio non è stato ancora individuato ma potrebbe essere «Perimetro») proporranno sette salumi affettati prodotti dalle aziende Volpi (che insistono sull'area bresciana e su quella parmense). «Intendiamo scommettere sull'eccellenza agroalimentare italiana - ha spiegato Volpi - che ha un grande appeal all'estero».

Il piano, tuttavia, partirà dall'Italia, dove Volpi spera di recuperare, attraverso la vendita diretta, una parte della contrazione dei margini che sta caratterizzando, in questi mesi, la tradizionale collaborazione con la grande distribuzione.

Con un investimento iniziale di cinque milioni di euro, entro il 30 giugno sarà aperto il primo store a Verona. «Abbiamo scelto a malincuore la città scaligera - ha detto l'industriale - e non Brescia, perché a Verona abbiamo la sicurezza del ritorno economico, a causa dell'elevato flusso di turisti che, purtroppo, non caratterizza ancora la nostra città». Dopo la prima apertura, con cadenza semestrale, saranno operativi gli store di Milano, Roma, Parigi, Barcellona, Londra, Berlino e Monaco di Baviera. Non è prevista un'apertura negli Stati Uniti (dove vige un deciso protezionismo che impedisce l'importazione di salumi), mentre Volpi guarda con attenzione al mercato asiatico: «Presto - ha sottolineato - programmeremo lo sbarco in Cina e Giappone».

Proprio come Oscar Farinetti, il fondatore di Eataly, Alberto Volpi si pone l'ambizioso obiettivo di essere ambasciatore del made in Italy agroalimentare nel mondo. E, poiché la qualità di un salume si apprezza solo se viene affettato in modo corretto, i giovani che saranno assunti nei negozi Perimetro (così si chiama, per ora, la newco creata per il progetto) saranno formati alla All Food di Traversetolo (Parma), società del gruppo Volpi.
Per ogni store (la cui realizzazione costa circa 800mila euro) saranno assunti dieci giovani italiani.

Per la costruzione dei negozi, ha assicurato Volpi, saranno coinvolte solo aziende bresciane, a partire dallo Studio Quaranta (architettura) per proseguire con artigiani della nostra provincia.
«Nonostante il buon andamento dei ricavi - ha concluso Volpi - i margini nel nostro settore si sono decisamente contratti a causa dell'incremento dei prezzi delle materie prime; inoltre, i consumi stanno calando». Il disegno di Volpi nasce dalla volontà di contrastare questo trend, nella consapevolezza di promuovere prodotti di alto livello, sempre più apprezzati dai consumatori del mondo.


Guido Lombardi
g.lombardi@giornaledibrescia.it

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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