Lavoro in nero per non perdere il reddito di cittadinanza: «Serve denunciare»
«Chi percepisce il reddito di cittadinanza, non accetta un lavoro e si propone di farlo in nero va denunciato». È la reazione di Osvaldo Danzi, esperto di risorse umane e social media recruiting alla notizia che il 50% dei candidati all’annuncio di E-work per la vendemmia si sia detto disponibile a svolgere l’impiego senza contratto.
«Più volte - replica Sonia Fornari, coordinatrice della filiale bresciana di E-work - abbiamo riferito al centro per l’impiego situazioni di questo genere, ma alla fine non è successo nulla: senza prove scritte o registrazioni la nostra parola vale quanto la loro. Noi, comunque, facciamo sempre tutto il possibile: ci tengo al fatto che il lavoro di agenzie come la nostra non venga screditato in un periodo in cui si fa fatica a trovare qualsiasi tipo di figura».
Caso specifico a parte, Danzi in più occasioni ha sottolineato che uno dei problemi del periodo è «come» le imprese cercano il personale. E insiste sul fatto che la ricerca vada eseguita sfruttando i giusti canali e ricorrendo a una corretta programmazione: «Se non si fanno le cose in anticipo è ovvio che, quando i piccoli si muovono, le realtà più grandi hanno già accaparrato la fetta maggiore della manodopera».
Quanto poi ai canali migliori per individuare le persone che potrebbero essere interessate per esempio a fare la vendemmia, a suo avviso «è giusto rivolgersi ad agenzie per il lavoro - sostiene Danzi - e pubblicizzare la ricerca su giornali locali e giornali specializzati in annunci. Trattandosi per lo più di persone straniere e non scolarizzate eviterei l’on line. Fondamentale, ad ogni modo, è non fare errori su tempi e canali della ricerca».
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