Economia

L’officina fa paura: posti liberi perché «c’è da imparare»

La Ubr srl di Gussago è alla ricerca di due o tre figure da inserire in azienda ma non riesce a trovare persone
L'interno di un'officina - © www.giornaledibrescia.it
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Milleduecento euro al mese per otto ore al giorno, ferie, tredicesima, malattia. E... nessun candidato. La Ubr srl di Gussago è alla ricerca di due o tre figure da inserire in azienda, ma non riesce a trovare persone disposte a svolgere le mansioni richieste.

«Vengono ai colloqui e poi fanno un passo indietro - racconta Alberto Vidali, uno dei titolari dell’azienda meccanica che lavora su commesse e costruisce utensili speciali -. Mi sono sentito dire "Qui è bello, ma c’è troppo da imparare". Oppure che la paga è bassa. Non voglio generalizzare, sia chiaro: nel tempo abbiamo assunto giovani volenterosi, disponibili e capaci che adesso prendono anche più di duemila euro al mese. Però ho la sensazione che molti ragazzi non stiano cercando un lavoro per mantenersi e guardare al futuro: preferiscono stare alle spalle dei genitori o vivere alla giornata».

Un altro problema, a suo avviso, consiste nel fatto che l’officina sia ancora vista come «la grotta del diavolo - osserva -. Invece può dare grandi soddisfazioni fare esperienze in realtà tecnologicamente avanzate come la nostra. I diplomati in Istituti tecnici industriali preferiscono grandi aziende o l’università. Il bacino al quale possiamo attingere si restringe quindi molto. Se poi a ciò si aggiunge che tanti giovani non vogliono sporcarsi le mani si arriva alla situazione in cui siamo adesso: due o tre posti liberi e nessuno che freme per occuparli».

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Ma la Ubr srl come sta cercando? «Da sempre ci affidiamo a due o tre agenzie di collocamento. Crediamo che siano l’unico strumento per reclutare personale. Anni fa ci rivolgevamo anche alle scuole, ma poi per la privacy è diventato più difficile». L’azienda attiva dal 1977, che conta 18 dipendenti, vorrebbe inserire due figure in produzione (ai centri di lavoro e nell’area «rettifiche e affilatrice a controllo») e una nell’ufficio tecnico. Cerca giovani con «una base scolastica nel settore: qui siamo tutti almeno periti tecnici».

E intende proporre «contratti di apprendistato, a chi non ha mai lavorato in aziende meccaniche, per 900-950 euro» o contratti a termine da almeno un anno a 1.200-1.1250 per otto ore al giorno». E gli straordinari? «Vengono pagati: da noi non sono l’ordinario».

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