Caro bolletta: gli alberghi valutano la chiusura anticipata
Vessati da una bolletta energetica triplicatasi in luglio rispetto ad un anno fa, anche a Brescia gli alberghi stagionali potrebbero decidere di anticipare la chiusura all'inizio dell'autunno, le strutture aperte tutto l'anno potrebbero invece valutare di fermare l'attività nel periodo più freddo. Tutta colpa dei prezzi di gas ed energia elettrica fuori controllo in Europa: le ricadute non risparmiano nessuno, neanche il settore dell'ospitalità.
L'indagine del centro studi di Federalberghi, resa nota oggi, fornisce un quadro nazionale aggiornato a luglio, ma rispetto al mese scorso la situazione è ulteriormente peggiorata.
«La bolletta energetica degli alberghi italiani ha raggiunto il livello record di 3,8 miliardi di euro, con un costo medio di circa 120.000 euro per ciascuna struttura (94.000 per l'energia elettrica e 26.000 per il gas), che aumenta con progressione geometrica. In media, il conto del mese di luglio 2022 è risultato più che triplicato rispetto a luglio 2021. Significa che oltre il 18% del volume d'affari del settore viene assorbito dal pagamento delle forniture di energia elettrica e di gas», si legge nel comunicato diffuso sa Federalberghi.
A Brescia gli aderenti all'associazione di categoria nazionale sono 400.
Le richieste degli albergatori
Nel comunicato di oggi, il presidente degli albergatori italiani, Bernabò Bocca, parla di aziende «in debito di ossigeno», di una crisi dei costi che arriva dopo i «due anni devastanti» della pandemia. Federalberghi chiede per gli alberghi una equiparazione ai soggetti energivori che possa portare il prima possibile alla «sterilizzazione degli aumenti, fissando un tetto al prezzo del gas e dell'energia elettrica e riconoscendo un credito di imposta che compensi gli aumenti record sin qui registrati». In aggiunta, Bocca sollecita le autorità di promuovere le energia da fonti rinnovabili, «eliminando i vincoli all'installazione dei sistemi fotovoltaici nei centri storici e consentendo la realizzazione di comunità energetiche anche tra soggetti che non sono alimentati dalla stessa cabina di trasformazione».
Il punto sul mercato
L'allarme di Federalberghi arriva in una giornata di sollievo per il prezzo dell'energia. Al nodo olandese, il future di riferimento tratta a 278 euro MWh, in calo del 18%: ma la scorsa settimana il rialzo è stato del 38%, tre mesi eravamo sotto i cento euro. Il future dell'energia elettrica in Germania, perde il 25% a 705 euro MWh, dai 250 di tre mesi fa.
I prezzi sono tornati indietro dopo l'annuncio di una riunione d'emergenza dei ministri dell'energia per il 9 settembre. Al meeting si è arrivati anche perché la Germania ha cambiato atteggiamento sul tetto al prezzo del gas, con l'inverno alle porte se ne può parlare.
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