A 14 anni Carlotta Maresca racconta in un libro l’amicizia nell’«isola degli ombrelli»
Carlotta Maresca ha 14 anni compiuti il primo giorno di liceo e le idee molto chiare: vuole fare la scrittrice, per lavoro o per hobby. Gli incipit delle storie che le piacerebbe scrivere li visualizza all’improvviso nella quotidianità, partendo da un’immagine o una situazione, e poi li mette nero su bianco in una cartella del pc con l’intenzione di svilupparli appena avrà tempo. Tempo che ha trovato per raccontare l’amicizia importante, vissuta tra alti e bassi, tra Florin e Tara, gli adolescenti protagonisti del suo primo libro edito da Liberedizioni e disponibile da oggi in edicola con il Giornale di Brescia al costo di 9,90 euro più il prezzo del quotidiano.
«Volentieri abbiamo pubblicato "Florin e l’isola degli ombrelli" - racconta l’editore bresciano Marcello Zane -, una storia originale, fresca, scritta con un linguaggio curato, attento, svelto, che mette insieme il concetto classico del raccontare e lo sguardo attento sul mondo contemporaneo».
Figlia di napoletani, Carlotta si è trasferita a Desenzano quando aveva un anno. Ora, temporaneamente, è tornata a Napoli, «il posto perfetto - sostiene - in cui farsi le ossa per poi affrontare qualsiasi realtà». Lì frequenta il liceo linguistico. Le lingue, del resto, sono una delle sue passioni: «Se quello della scrittrice non sarà il mio lavoro diventerà il mio hobby e nel frattempo farò l’insegnante».
L’idea di scrivere il suo primo romanzo le è venuta per caso: «Ero a Napoli, era estate e stranamente quel giorno pioveva - racconta la 14enne -. Vedendo sotto casa una signora con l’ombrello rosso ho avuto lo spunto utile per dar vita a questa storia. Una storia sul valore dell’amicizia e sull’adolescenza. Un’età in cui, senza essere preparati, si vive un miscuglio di tutto ciò che accadrà dopo, da adulti. Un’età spesso catalogata per l’incapacità dei ragazzi di controllare le proprie emozioni. Un’età di sviluppo, di crescita. I miei personaggi non sono infatti piatti, ma si evolvono».
Nel romanzo scritto di getto, in poche settimane, con semplicità, ci sono Florin, il «simpaticone», e Tara, la «maestrina». E poi c’è la nonna di lui, molto affezionata all’ombrello rosso che Florin perderà. L’intreccio è un percorso tra incontri curiosi e vicende avvincenti all’inseguimento dell’ombrello rosso - diventato l’ultimo desiderio della nonna - che costringe i protagonisti a guardare dentro se stessi. Per Marcello Zane «la storia è molto fantasiosa. Racconta l’amicizia tra coetanei, ma anche il rapporto tra le generazioni. "Florin e l’isola degli ombrelli" è un libro adatto agli adolescenti, ma anche una lettura piacevole per gli adulti. È un’opera prima ricca di inventiva e incanto».
Altri incipit sono al sicuro nel pc di Carlotta. Lei non vede l’ora di svilupparli. Con un timore, però: «Ogni giorno cresce una mia paura: la mia generazione, presa dai cellulari, non legge». A lei che ha lo stesso telefonino da sei anni piace invece tanto leggere, scrivere, raccontare. E lasciarsi trasportare con la fantasia nell’isola degli ombrelli.
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