Artisti di strada: paese che vai accoglienza o divieto che trovi
Per un paese che installa frontelago una colonnina con mixer e casse da usare gratuitamente, ce n’è un altro che vieta agli artisti di strada l’uso di amplificatori per voce e strumenti. Distano venti chilometri e sono Pisogne e Iseo.
A Pisogne la colonnina è spuntata in primavera grazie all’idea e all’aiuto di Iseo Serrature: «L’abbiamo installata in piazza Alpini e fa parte del circuito "Open Stage" che ha visto strutture simili sorgere nelle grandi città, nella metropolitana di Milano, e nelle località di mare - spiega il sindaco Federico Laini -. Noi, nel Bresciano, siamo stati i primi ad aderirvi». Funziona così: «L’artista che intende esibirsi fa una richiesta sul portale, la società la valuta e il Comune offre una disponibilità di date e orari. Quel giorno, poi, l’artista si presenta e, gratuitamente, collega il suo cavo alla colonnina frontelago che fa da amplificatore». L’idea si è rivelata un successo: «Nei soli mesi di giugno e luglio sono state prenotate 80 esibizioni - racconta entusiasta -: spesso al tramonto assistiamo a bellissime performance».
A Iseo le cose vanno un po’ diversamente. La segnalazione ci è arrivata da Andrea Pini, un musicista 67enne di Pontevico che, dopo essersi esibito nei locali in Italia e all’estero, da qualche anno è un busker.
Amarezza
«In tutto il mondo - dice - l’arte di strada è riconosciuta e incentivata come possibilità di aggregazione, come manifestazione culturale, che va oltre le barriere sociali che ci stiamo creando. A Iseo no. Non è più possibile suonare in strada con un minimo di amplificazione necessaria a chi, come me e come me quasi tutti, usa looper o microfono».
Pini, in passato, ha suonato molte volte sul lungolago di Iseo e «spesso sono stato invitato dai gestori dei locali a posizionarmi nelle loro vicinanze, facendo si che la gente si fermasse ad ascoltare e si sedesse ai tavolini. Non vorrei, e questo l’ho scritto anche al sindaco, che noi busker venissimo considerati alla stregua di accattoni. Non lo siamo. Siamo gente che, molto semplicemente, ha deciso di vivere la musica in un modo più vero». A suo avviso questa disposizione «ha reso Iseo più triste, senza niente che la contraddistingua da altri posti anonimi. Ed è un peccato». «Non ce l’abbiamo con gli artisti di strada, ci mancherebbe - è la reazione del sindaco Marco Ghitti -. Vogliamo solo tutelare il diritto al riposo».
Dove e come
Nella cittadina le esibizioni sono ammesse, previa richiesta di autorizzazione presentata 48 ore prima ai vigili, in Largo Zanardelli, ai Giardini Garibaldi e in punti precisi del Lungolago Marconi senza amplificatori, non oltre le 22 e senza impedire la visibilità delle vetrine o ostacolare gli accessi di attività commerciali. Lo prevede da qualche anno il regolamento di polizia urbana pubblicato pure sul sito del Comune. Complici alcuni esposti per disturbo della quiete pubblica, la sensibilità degli amministratori iseani verso la musica si è accentuata: di recente il sindaco ha emesso anche un’ordinanza che dà disposizioni a bar e ristoranti.
Valori
Paese che vai, insomma, norma che trovi. A Brescia, ad esempio, c’è un regolamento molto dettagliato e gli artisti, con facilità, possono presentare la domanda on line indicando orario e luogo scelto tra quelli ammessi. Per Pini, che spazia dal country americano agli arrangiamenti di Fossati ed è padre di due ragazzi grandi, questa è una passione, ma anche un lavoro: «Mi sono esibito da New York a Firenze, da Riva a Londra: considero la strada un punto di arrivo e non di partenza. La strada è reattiva, può essere buona o stroncarti, dipende soltanto da te».
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