Cucina

Spinaci, poco ferro ma un sorprendente e ricco elisir invernale

Ridimensionato l'apporto dell'elemento tanto caro al celeberrimo Popeye, questa tipica verdura del periodo più freddo resta salutare e saporita
Una porzione di spinaci è un toccasana anche per la salute
Una porzione di spinaci è un toccasana anche per la salute
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Braccio di ferro, il celeberrimo Popeye protagonista fin dagli anni Trenta di strisce e cartoni animati, ne va matto. E ogni volta che deve battersi con il malvagio Bruto riesce a trarsi d'impiccio solo ricorrendo al contenuto verde d'una provvidenziale scatoletta di spinaci  Sarà forse per questa ragione che già i nostri nonni associavano gli spinaci ad un corroborante ed energetico apporto di ferro. Confermato pure dalle raccomandazioni dietetiche del periodo bellico e immediatamente successivo alla Seconda guerra mondiale che glorificavano la valenza di questa verdura al pari della carne introvabile.

In verità gli studi ad ampio spettro degli ultimi cinquant'anni hanno parecchio ridimensionato il contenuto di ferro d'una delle piante più diffuse nei nostri orti invernali. In pratica per pareggiare la quantità di minerale garantita all'organismo da una bistecca, occorrerebbe mangiare più d'un chilo di spinaci, con possibili effetti negativi di altri componenti. I medesimi lavori scientifici hanno però evidenziato molti altri elementi benefici d'una delle poche verdure che si trovano fresche, in grande e conveniente quantità, sul banco del fruttivendolo almeno da novembre a marzo.

Ecco perchè vale certamente la pena di inserirle in queste settimane nella dispensa di Stagioni in tavol@, sfruttando a dovere l'ampia offerta di varietà anche molto diverse tra loro , ma tutte coltivate nell'areale settentrionale italiano.

Il parere dell'esperto

Nonostante ricerche e presunti scoop non si è ancora capita la ragione che per non meno di un secolo ha diffuso le fake news sugli spinaci come straordinari forzieri di ferro. Almeno nelle intenzioni del suo disegnatore Elzie Crisler Segar, persino Braccio di ferro mangiava spinaci non per il contenuto di ferro bensì per l'alta presenza di vitamina A, l'elemento posto all'origine della sua forza sovrumana.

Di certo oggi però sappiamo che il ferro è un esiguo componente negli spnaci, peraltro in una forma che l'uomo non riesce facilmente ad assimilare, mentre ci sono altri componenti che sono veamente utili al nostro organismo. In particolare appunto la vitamina A e l'acido folico, fondamentale per la salute dei tessuti e l'azione anti-ossidante, nonchè sostanze specifiche come la luteina in grado di difendere in maniera specifica gli organi della vista, a cominciare dalla retina. Costituite in gran parte da acqua e fibre, sono inoltre verdure assai utili per favorire la disgestione e rendere più pervia la corsa del cibo lungo l'intestino. Da qui una azione molto utile in caso di stitichezza.

Non c'è accordo tra gli studiosi neppure sull'origine di questa pianta che secondo alcuni sarebbe sbocciata inzialmente in Nepal, mentre per altri la sua comparsa andrebbe ricercata almeno 2000 anni fa in Persia, l'attuale Iran. E per quest'ultima ragione, prima in India e poi Nepal, sarebbe stata chiamata a lungo "verdura persiana". L'inizio della coltivazione intensiva in Italia si deve agli arabi che nel IX secolo l'hanno introdotta in Sicilia, da dove ha gradualmente risalito lo Stivale, trovando terreno fertile in Campania, in Emilia, in Toscana e poi su su in tutto il Nord.

Si tratta infatti di una coltura erbacea che si può far crescere tanto in serra come in campo aperto, giacchè è in grado di resistere anche alle temperature più fredde. Da decenni è inoltre in crescita la coltivazione destinata all'industria della conservazione attraverso i processi di rapido raffreddamento sottozero.

La ricetta

Gli spinaci sono contorno ideale, semplicemente spadellati con un po' d'olio e aglio, per ogni secondo piatto di carne, a cominciare dalle più grasse come ad esempio per il più classico dei cotechini, pronti giusto in queste settimane, Per massimizzarne la digeribilità, senza perdere elementi nutritivi e benefici salutari, meglio non lessare, ma appunto saltarli in padella amche senza alcun grasso animale o vegetale, ma sfruttando la loro acqua di vegetazione.

Una volta cotti, ricordatevi di condirli con un poco di limone insieme all'olio ed al sale, giacchè in questo modo sarà favorito l'assorbimento del ferro da parte del nostro organismo. Il nostro suggerimento gastronomico di oggi però vuol mettere la verdura al centro della preparazione, farla protagonista d'un primo piatto ricco e gustoso come gli gnocchi di spinaci e patate gratinati in un nvitante mix di formaggi.

Innanzitutto lessate le patate con la buccia e saltate gli spinaci nella loro acqua di vegetazione,  tenendo il rapporto di 1 etto di verdura verde cotta per ogni 3 etti di patate. 

Quindi frullate gli spinaci, sbucciate e sminuzzate con la forchetta perbene le patate, prima di riunire il tutto in una terrina con la farina "00" necessaria (circa 150 grammi per 500 di verdure) e un uovo.

Lavorate e amalgamate il tutto creando di classici serpenti d'impasto dai quali ricaverete gli gnocchi secondo la misura che più vi aggrada.Fateli poi cuocere in acqua bollente salata per pochi minuti.

Nel frattempo in una teglia avrete fatto sciogliere un poco di burro ed il mix di formaggi che più vi piacciono (ricotta, provola, grana, Gorgonzola, Taleggio ect.) prima di sistemarvi anche gli gnocchi già lessati. Rimestate brevemente e infornate a 200 °C per 10/15 minuti con la funzione grill inserita.

Servite caldissimo questo gratin delizioso con al più una spolverata di pepe e altro formaggio grana invecchiato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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