Nella Guida Sushi 2025 del Gambero Rosso ci sono quattro ristoranti bresciani
Il locale nipponico del gruppo Areadocks, un’insegna come Yoshi che festeggia i 15 anni di vita, ma anche angoli d’Oriente radicati a Pisogne e San Paolo. La provincia di Brescia, seppur non conquisti le ambitissime Tre Bacchette, è ben rappresentata nella Guida Sushi 2025 del Gambero Rosso.
A farla da padrone, in Lombardia, è la «città della Madunina»: gli otto ristoranti da Tre Bacchette (il riconoscimento massimo) sono concentrati a Milano. Sono: Ichikawa, Iyo Omakase, Nobu Milano, Nobuya, Osaka, Shiro Poporoya, Wicky’s innovative japanese cuisine e Yoshinobu.
Le insegne bresciane recensite dalla Guida sono quattro. In città c’è l’Oriental Japanese Restaurant dell’Areadocks. «Sushi e sashimi si declinano sui classici, con spunti di pregio, dall’otoro (la ventresca di tonno rosso del Mediterraneo) all’astice blu, passando per nigiri alle mazzancolle dell’Adriatico cotte, sgombro o ricciola australiana – scrivono gli esperti –. Equilibrati i roll, nei quali finalmente non si esagera con le salse».
Sempre a Brescia, gli applausi vanno a Yoshi per l’ambiente «raffinato, dall’atmosfera intima e accogliente» e alla sua cucina. La Guida cita, in particolare, «i fiori di zucca in tempura con ripieno di tartare di gamberi; i ravioli al Wagyu con tartufo o quelli di sfoglia allo zafferano con capesante; oppure i gunkan con salmone, uova di quaglia, ikura e tartufo».
Le altre due proposte sono di casa in provincia. Sono Yume Sushi & Fusion di Pisogne che «propone piatti della tradizione giapponese e preparazioni contaminate con tecniche e sapori del Sol Levante». E il Siseroshi di Scarpizzolo di San Paolo, «eccellente indirizzo di Luca Imberti, nel cuore della Bassa bresciana, dove sostare al banco – nella seconda sala, invece viene servita un’ottima cucina kaiseki – per un’esperienza culinaria immersiva tra i sapori della tradizione giapponese».
Nel complesso la Guida Sushi 2025 racconta 223 insegne che, come spiegano dal Gambero Rosso, «hanno investito in qualità e innovazione, tra sapori autentici, ma anche contaminazioni più moderne, per un cibo sempre più popolare che continua ad attirare nuovi consumatori».
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