Mainardi: «Mai arrendersi, ricomincio dai panettoni»
Tempi duri per il settore della ristorazione: le difficoltà non risparmiano nessuno, nemmeno uno chef coraggioso, ottimista e famoso come il bergamasco Andrea Mainardi.
L’atomico biondo che ha mosso i primi passi nell’Officina cucina (con un solo tavolo) di Brescia e si è affermato a fianco di Antonella Clerici, al «Grande Fratello Vip» e ora a «Cotto e mangiato» (nella foto sopra con Tessa Gelisio) ha «congelato» il progetto di trasformare la «Mainardi Bakery» di Curno (Bg) in una catena di forni («uno previsto ovviamente - dice - anche a Brescia») in cui deliziare corpo e spirito con impasti del benessere e ricette dal gusto nostrano. E, senza perdere il sorriso e l’intraprendenza, si è lanciato in tre nuove avventure.
La prima ha un sapore tutto... natalizio: «Mi sono messo a fare i panettoni - racconta -. Classici, pere e cioccolato, marron glacè e cioccolato: sono disponibili da qualche giorno sul mio sito di e-commerce (Mainardibakery.com) e vengono spediti in tutta Italia in confezioni di latta che ricordano le scatole dei biscotti di una volta. Ogni settimana lancio anche gusti nuovi limited edition: fichi, noci e miele; cioccolato bianco e frutto della passione».
La fantasia, di certo, non gli manca, così come la passione per i prodotti genuini e gustosi: «Uso lievito madre, farine di grano italiano e non risparmio uova e burro nell’impasto». Il consiglio per chi decide di assaggiarli? «Non mangiateli freddi - raccomanda lo chef -: affinché il burro sprigioni tutti i suoi aromi, i panettoni vanno messi in forno 4-5 minuti a 150 gradi».
Questa infornata di bontà è la sua «ricetta» per superare i tempi difficili che stiamo attraversando: «Mai stare fermi, mai arrendersi - è il consiglio che intende dare con il suo esempio -. Bisogna guardare avanti cercando di reinventarsi».
Ecco quindi la seconda idea: durante il lockdown, attraverso i comuni siti di delivery, Mainardi porta nelle case di Brescia «poke gourmet» abbinando al riso (nero, rosso, Carnaroli... ) pesce crudo o suoi piatti forti come la guancetta di vitello cotta a bassa temperatura. Ma non c’è due, senza tre: per le feste promette di «servire» alta gastronomia a domicilio. Perché «non dobbiamo mollare». Dove trova l’energia per fare tutto questo? «Nell’affetto di mia moglie e mia figlia».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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