L'estate fa rima con pomodoro, specie se è Cuor di bue
L’estate nell’orto fa rima soprattutto con pomodoro, in particolare in queste settimane del caldo più intenso e diffuso che riempiono le colle di turgidi frutti rossi. Quest’anno in verità, se guardiamo alle nostre latitudini, le delusioni non sono mancate: l’intesa pioggia di maggio ha ritardato la prima fondamentale crescita e la fioritura, mentre le ondate torride che si sono susseguite in questi ultimi mesi hanno spesso mandato in sofferenza le piante. Ora però, chi è riuscito a proteggere il suo orto, coglie i frutti migliori. E di tutte le più diverse varietà.
Sì perché non di pomodoro dovremmo parlare ma di pomodori, per nulla uguali gli uni agli altri per colore, dimensione e sapore. Ecco perché oggi vorremmo concentrarci in particolare sul Cuore di bue (rinviando ad altra occasione altre tipologie pur esse interessanti in cucina). Grosso, dalla forma caratteristica, ricco di polpa, carnosa e soda il Cuore di bue ha buona riuscita pure nel Bresciano, pur se gli esemplari migliori, i più grandi, arrivano dalla Campania.
Parola all'esperto. I pomodori sembrano fatti apposta per garantirci un’alimentazione adatta all’estate di questi nostri tempi trafelati. Mille infatti le proprietà positive per il nostro organismo, al punto che andremo a scoprirle a più riprese nei diversi articoli che dedicheremo a questo ortaggio. Oggi insistiamo sui suoi valori nutrizionali, ovvero sulla povertà del contenuto in calorie e di converso la ricchezza di acqua e di vitamine di immediata solubilità e assimilazione. Ridotta la presenza di proteine e quasi assenti i grassi, mentre non mancano i carboidrati, ovvero zuccheri che non offrono certo grande energia, ma in compenso la danno subito all’organismo.
Se si mangiano spesso inoltre facilitano la digestione dei cibi ricchi di fecole ed amidi; da qui l’utile combinazione con pasta, riso e patate, nonché l’aiuto ad eliminare l’eccesso di proteine per chi abusa con la carne. Infine la presenza di acido malico e lattico provvede a facilitare la digestione, mentre i sali minerali dissolti nella sua parte acquosa (potassio, fosforo, calcio, ferro e altri) consente di ritrovare più facilmente l’equilibrio di questi elementi nel nostro organismo combattendo la ritenzione idrica, stanchezza e ipertensione.
La ricetta. Scegliete cuori di buone in piena maturazione, ma belli sodi; lavateli per bene e tagliateli a fette di circa un centimetro di spessore. Metteteli da parte, magari in uno scolapasta e salateli così da lasciargli perdere un po’ d’acqua di coltura. Quindi preparate un mix ben mescolato con pan trito da pagnotte vecchie di qualche giorno, parmigiano grattugiato e poche foglie sminuzzate finemente di timo e maggiorana.
Quindi passate le fette di pomodoro nel mix e fate aderire al meglio pane e formaggio così da formare una panatura leggera. Mettete in un’ampia padella dell’olio di mono seme, arachidi o girasole ad esempio, portate almeno a 160 °C e quindi friggete le fette una a una così da non far abbassare troppo la temperatura quando le immergete. Quando saranno dorate, togliete le bistecche di pomodoro dalla padella e lasciatele per qualche secondo sulla carta assorbente, prima di servirle ben calde.
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