Cucina

Guida Michelin 2024: quali sono le novità per gli chef bresciani

La nuova stella è Maurizio Bufi de Il Fagiano. Premio sommelier a Vallio dell’Esplanade, niente seconda stella per il Lido 84
MAURIZIO BUFI STELLATO MICHELIN
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Non importa se per lui non è la prima volta: l’emozione di veder comparire un macaron sulla propria giacca bianca è comunque fortissima. Glielo si legge negli occhi quando dal palco del Teatro Grande di Brescia annunciano il suo nome: «Maurizio Bufi, nuova stella Michelin».

Lo chef originario di Molfetta (Bari) che già portò nel firmamento della Rossa per quattro anni Villa Giulia di Gargnano ora ha il merito di aver acceso l’unica nuova stella bresciana, la stella che brilla sul ristorante Il Fagiano del Grand Hotel Fasano di Gardone Riviera: «La mia forza è il gruppo. E anche un po’ la mia bravura», scherza quando scende dal palco. Il suo pensiero va ai tanti sacrifici fatti per raggiungere risultati altissimi. Sacrifici ben noti a chi come lui ieri è stato premiato dalla Michelin.

Grandi numeri

La guida 2024 presentata a Brescia ha incoronato 26 nuove prime stelle (quella di Bufi compresa), cinque nuove due stelle (delle quali due rappresentano un salto a partire da zero), 13 nuove stelle verdi simbolo della cucina sostenibile e due nuove tre stelle. Queste ultime sono l’Atelier Moessmer Norbert Niederkofler di Brunico (aperto da pochissimo dopo la chiusura del St. Hubertus e premiato pure con il macaron verde) e Quattro Passi di Nerano (Na): portano a tredici gli chef che possono vantare il massimo riconoscimento.

Gli stellati bresciani

Tutti i ristoranti bresciani stellati nell’edizione 2023 sono stati confermati. Con una novità: il premio Michelin Special Award Sommelier 2024 offerto dal Consorzio Franciacorta e consegnato dal presidente Silvano Brescianini a Marzio Lee Vallio dell’Esplanade di Desenzano. Nato in Germania da madre inglese e padre italiano, Vallio ha lavorato in uno stellato di Amburgo prima di approdare, 20 anni fa, all’Esplanade: «Devo la mia passione a mio padre - commenta dopo aver ritirato il premio -. Dedico questo riconoscimento al futuro: nel 2024 diventerò papà».

Altre novità, per la nostra provincia, purtroppo non ce ne sono. Il Lido 84, miglior ristorante italiano per la 50 Best, rimane fermo a una stella nonostante tutti invochino per Riccardo Camanini la seconda. Restano a bocca asciutta, poi, gli altri chef considerati papabili fino a poche ore prima della presentazione: dai fratelli Leali ad Alberto Gipponi. E nemmeno Arianna Gatti riesce ad acchiappare la stella che manca a Brescia dai tempi di Graziano Cominelli.

La cerimonia

La cerimonia al Teatro Grande è stata un susseguirsi di emozioni, lacrime, abbracci e sorrisi. Presenti, davanti al palco, tutti gli chef tristellati: Antonino Cannavacciuolo, Niko Romita, Enrico Bartolini... Il direttore Comunicazione di Michelin, Marco Do, affiancato sul palco da Federica Fontana, ha fatto notare quanto la tendenza a premiare i giovani, dando loro fiducia, sia stata confermata anche in questa edizione: un terzo delle nuove stelle ha meno di 35 anni.

In serata la festa è proseguita al Golf Club Franciacorta all’insegna del buon cibo, ovviamente stellato. Con la giacca bianca impreziosita dal macaron Maurizio Bufi è corso dalla sua brigata: «Sarà una lunga notte di festeggiamenti - fa sapere, contento, lo chef -. Con loro e con la proprietà condivido questo bel risultato».

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