Guida l’Espresso, i 19 ristoranti bresciani insigniti dei Cappelli
È stata presentata ieri a Milano, al teatro dell’Arcimboldi, l’edizione 2025 della Guida de l’Espresso, curata dal critico gastronomico Andrea Grignaffini. Sono diciannove le insegne bresciane a cui sono stati assegnati da uno a quattro cappelli.
Eccellenze
Lido 84 di chef Camanini a Gardone Riviera, Villa Feltrinelli di chef Baiocco a Gargnano e Dina di chef Gipponi a Gussago, si confermano al top della ristorazione bresciana, mantenendo i Quattro Cappelli ottenuti anche lo scorso anno, tutti con un punteggio di 18,5 su 20. A loro si aggiunge quest’anno il Miramonti L’Altro di chef Philippe Léveillé, che l’anno scorso si era «fermato» a tre.
Tre Cappelli
Due i ristoranti bresciani insigniti dei Tre Cappelli, ovvero La Madia a Brione, trattoria creativa dello chef Michele Valotti, e MoS di Desenzano del Garda, guidato da Stefano Zanini, che lo scorso anno aveva ottenuto Due Cappelli.
Due Cappelli
Otto le insegne bresciane che si sono fregiate dei Due Cappelli. In città Forme, della chef Arianna Gatti; in provincia invece troviamo l’Aurum dell’Albereta di Erbusco, il Gambero di Calvisano, il Sedicesimo Secolo di Orzinuovi, il Colmetto di Rodengo Saiano, il Senso Alfio Ghezzi-Lake Garda di Limone, la Speranzina e Tancredi (fresco di Stella Michelin) a Sirmione, Da Sapì a Esine.
Un Cappello
Infine i ristoranti a cui è stato assegnato Un Cappello. L’anno scorso erano dieci, quest’anno sono quattro, e sono tutti sul lago di Garda: si tratta di Casa Leali di Puegnago, La Dispensa di San Felice del Benaco, Gramen del Lefay Resort di Gargnano e Il Fagiano di Gardone Riviera.
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