Cucina

Gabriele Pezzaioli e Michael Boffelli campioni del buon caffé

I due bresciani premiati al Sigep di Rimini, uno incoronato campione italiano di «brewers cup» e l'altro terzo alla finale di «cup tasting»
Boffelli con il team di Trismoka - © www.giornaledibrescia.it
Boffelli con il team di Trismoka - © www.giornaledibrescia.it
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Per Gabriele Pezzaioli e Michael Boffelli caffè significa lavoro, ma soprattutto passione, studio, ricerca della perfezione. E i risultati si vedono: al Sigep di Rimini, Gabriele è stato incoronato campione italiano di «brewers cup» e Michael è arrivato terzo alla finale nazionale di «cup tasting».

Oro

Figlio della titolare del Checchi Cafè di via Corsica, Gabriele Pezzaioli, 25 anni, ha frequentato la scuola alberghiera a Gardone Riviera (settore cucina) e si è avvicinato al mondo del caffè grazie all’attività di famiglia, attratto inizialmente dalla «latte art» (i disegni che si possono fare sui cappuccini) e poi dai sistemi di filtrazione e dall’analisi sensoriale della bevanda. «La gara - racconta - consisteva nel portare un proprio caffè e descriverlo al meglio. Ed era preceduta da una sfida in cui ogni partecipante doveva estrarre un caffè in un tempo stabilito e servirlo in tre tazze che fossero identiche».

Pezzaioli alza al cielo il trofeo - © www.giornaledibrescia.it
Pezzaioli alza al cielo il trofeo - © www.giornaledibrescia.it

Per dare il meglio di sé il 25enne ha creato un blend con due monorigini colombiane, il Gesha di Finca Mikava e il Chiroso di Finca Las Flores, e si è affidato a una torrefazione di Rotterdam e a una di Londra. Il risultato è un caffè complesso che ha conquistato la giuria. E che porterà Pezzaioli al mondiale che si terrà a Chicago in aprile.

Bronzo

Anche per Michael Boffelli, 31enne di Sarnico, il Sigep si è rivelato un successo: il responsabile della formazione della Trismoka si è piazzato terzo in una gara di abilità che consisteva nell’assaggiare otto triplette di caffè e capire quale tazza di ciascuna tripletta fosse diversa. Una gara in cui «contano molto il gusto e l’olfatto - racconta - e in cui c’è il rischio di andare in confusione per via dell’assuefazione». Michael lavora da oltre 10 anni nel mondo del caffè e, in qualità di formatore, collabora con scuole alberghiere come il Mantegna, il Canossa e l’Olivelli Putelli. Per lui l’esperienza di Rimini (vissuta anche in qualità di preparatore della barista bergamasca Tania Maifredi) è stata «un’occasione per mettersi in gioco, uno strumento per misurarmi con gli altri, ma soprattutto con me stesso».

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