È l’estate rovente delle granite: come il caldo cambia le abitudini
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Estate rovente è sinonimo di gelato? «Nì» è la risposta dei maestri gelatieri bresciani: «Si lavora bene come tutte le estati, anzi un po’ meglio dell’anno scorso, ma l’eccessivo caldo ci penalizza tanto quanto il maltempo - è il commento di Paolo Possi, titolare delle gelaterie cittadine Imperiale e Possi -: nel pomeriggio, con 40 gradi, non c’è in giro nessuno».
Gli affari, insomma, danno soddisfazioni, ma non stanno raggiungendo livelli eccezionali: «Non c’è stato un aumento delle vendite - racconta Mihaela Stoica, al timone insieme al marito Joseph della Casa del Dolce di Salò - bensì un cambiamento delle abitudini della clientela». La gelateria che crea sempre lunghe code nella piazza del duomo lavora «poco fino alle 17-18 per via delle alte temperature e rimane aperta un’ora in più la sera, quando l’affluenza aumenta: di solito chiudevamo a mezzanotte, adesso verso l’una». Tra i clienti ci sono moltissimi tedeschi «perché siamo presenti in tutte le loro guide».
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Claudio Zani della Slip Slap di Concesio conferma che il gran caldo non favorisce il consumo di gelato, quanto piuttosto di granite e cremolate, che sono a base di frutta fresca e più cremose («Le addensiamo in modo naturale - spiega - con farina di guar e guaranà». Nel suo caso il lavoro si è concentrato dalle 20.30 alle 22.30: «La tendenza è di chiudere prima rispetto al passato». Il pomeriggio, con questo caldo, è critico anche per «L’Azzurra» di Verolanuova: il titolare Giuliano Bettelli fa sapere che «si lavora soprattutto la sera. Con le temperature delle ultime settimane è diventato problematico uscire durante il pomeriggio. Molti acquistano le vaschette e si gustano il gelato a casa, in famiglia o con gli amici. I gusti che vanno per la maggiore sono quelli freschi a base di frutta».
Cercansi freschezza
L’attività va molto bene, «anche più del passato» alla Mille di Verolanuova: «Richiestissime sono le granite, così come i ghiaccioli di frutta - spiega Gabriele Pè -. Quest’anno, tra l’altro, abbiamo lanciato una nuova linea di sorbetti alcolici in barattolo in collaborazione con la Distilleria Schiavo. Li proponiamo in vari gusti: bitter Gajàrdo con mandarino, con pompelmo rosa, con zafferano de La Pieve di Corticelle...». L’attenzione di Pè ai prodotti del territorio è sempre massima: i nuovi gelati che la Mille «sforna» periodicamente portano i clienti a spasso per l’Italia. «Rivisitiamo in chiave gelato i dolci della tradizione: dalla "patuna" al bacio d’Alassio, dal cannolo siciliano alla caprese».
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Reperire le materie prime, di questi tempi, tra caldo e costi alle stelle, si sa, non è facile: «Per le fragole, ad esempio, abbiamo dovuto rivolgerci anche ad altri produttori e non solo al nostro, di fiducia, a chilometro zero. Il prezzo del latte, invece, è aumentato del 40%: sono figlio di agricoltori e caldeggio il fatto che la loro attività vada pagata correttamente, il problema è che con queste temperature la produzione è calata. Poi i costi dell’elettricità sono triplicati e il packaging è diventato più caro e difficile da trovare». Insomma «è un’ottima stagione sotto il profilo delle vendite, ma non è il momento di fare festa: i costi a nostro carico sono lievitati e di certo non possiamo scaricarli sulla clientela».
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