Camone, il pomodoro italiano croccante, dolce e sapido
L'estate è il tempo d'assoluta eccellenza per ogni tipo di pomodoro e per noi italiani è un elemento centrale d'ogni dieta in questo caldo periodo dell'anno. In verità si trovano tutto l'anno, soprattutto, curiosamente, con provenienze dal centr'Europa, ma per goderne appieno il sapore, sia di quelli coltivati nei nostri orti, sia nelle altre zone d'Italia, conviene aspettare ancora qualhe settimana per assaporare l'inimitabile effetto diretto del sole.
C'è però una varietà che proprio in queste settimane si offre al meglio, mentre in piena estate comincia ad uscire dai radar soppiantata da mille altre tipologie. È il pomodoro Camone, un'eccellenza esclusivamente italiana, meglio di alcune aree della Sicilia e della Sardegna, che è inconfondibile per forma, colore e sapore. E val la pena di inserirlo senza indugio e in buona quantità nella dispensa di Stagioni in tavol@ anche perchè vanta una discreta capacità di conservazione in frigorifero, nella zona opportunamente destinata proprio alle verdure.
Di forma tondeggiante, quasi sferica con un inconfondibile colore che camgia dal verde scuro al rosso più intenso, è croccante e al gusto presenta un mirabile equilibrio tra la dolcezza e la sapidità, dovuta in buona parte alla coltivazione su terreni dall'alto grado salino. Un invito irresistibile ad addentarlo senza alcun altro condimento per garantirsi un morso autentico d'estate.
Il parere dell'esperto
Non è certo la prima volta che incontriamo i pomodori in questi nostri appuntamenti con i regali dell'orto. Anzi, sono stati presenza fissa in tutti questi anni sia d'estate, che d'inverno, ad esempio con i caratterisici pomodorini del Pendolo. Basterà pertanto ricordare che si tratta di una verdura dall'alto contenuto d'acqua, dunque con spiccate caratteristiche diuretiche e depurative, con una gran quantità di vitamine e di sali minerali come potassio e calcio.
L'unica avvertenza è consumare il prodotto solo maturo, giacché quand'è ancora verde è carico di solanina, un alcaloide potenzialmente tossico, mentre il pomodoro maturo è un concentrato di prezioso licopene, un carotenoide che è un potente antiossidante, facilita la comunicazione tra le celule, favorisce le risposte del sistema immunitario e abbassa il colesterolo. Insomma un grande aiuto per la nostra salute.
Già abbiamo scritto più volte dell'origine sud americana, meglio messicana, del pomodoro, che è pertanto arrivato in Europa solo con il ritorno di Colombo e dei suoi emuli dal Nuovo Mondo. Curiosamente in quella prima colonizzazione inversa il pomodoro era ritenuto un afrodisiaco e fu pertanto nominato, anche per la sua forma simile ad una mela, pomo d'amore in italiano e pomme d'amour in francese.
Solo più d'un secolo dopo in Italia il nome cambiò in pomo d'oro o pomodoro, per il suo colore che in molte delle prime varietà era un arancio carico, dorato, più che un rosso. Questo nome si è tramandato fino a noi praticamente solo nel nostro Paese, mentre altrove, soprattutto nei Paesi europei con colonie americane, finì per imporsi il termine «tomato», derivato dal nome azteco tomat o xeitotomate.
Nel nostro Paese il pomodoro ha cominciato ad essere coltivato in maniera estensiva solamente dalla metà del Settecento soprattutto al Sud, mentre il Camone è una vaerietà relativamente recente, introdotta meno di mezzo secolo fà dapprima nel Sud della Sardegna grazie alla sua particolare resistenza a molti agenti aggressivi, soprattutto in serra.
Oggi è coltivato in Sardegna e Sicilia, solo da agricoltori autorizzati e riuniti in un marchio di qualità ben noto e che ha avuto un grande successo, soprattutto all'estero. Un successo tanto eclatante da far nascere numerose imitazioni contro le quali i produttori originari stanno cercando di difendersi.
La ricetta
Diciamolo chiaramente: il Camone è un pomodoro che per il suo particolare sapore si valorizza al meglio servendolo crudo, anche solo con un pizzico di sale ed una lacrima d'olio extravergine d'oliva leggero, direi ligure o gardesano, magari da olive leccino con quello sprint di profumo così preciso.
In un sugo potrebbe sembrare sprecato, ma in questa preparazione invece le sue caratteristiche emergono con forza. Provatelo perciò in una pasta al pesto di ispirazione siciliana con Camone, capperi dissalati e basilico.
Vi basterà prendere i vostri Camone, lavarli per bene e tagliarli a metà, mettendoli in padella con olio e uno spicchio d'aglio posizionati con con la parte di mezza sfera rivolta verlo l'alto. Fateli cuocere senza toccarli per meno di dieci minuti a fuoco medio così che si caramellizzino leggermente.
Quindi toglieteli dalla padella, eliminate l'aglio e passateli al mixer a immersione con un po' d'olio fresco foglie di basilico, una manciata di capperi dissalti e qualche pinolo.
Ottenuto il «pesto» utilizzatelo per condire una pasta, meglio un formato corto e consistente aggiungendo se serve ancora un po' d'olio e formaggio grana o ricota affumicata a secondo del vostro gusto. Potete servire anche tiepido o freddo. E sarà un toccasana in queste settimane d'afa insopportabile.
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