Caffè e pizza: il made in Brescia ingolosisce il Gambero Rosso
I bar bresciani collezionano chicchi e tazze. I simboli che il Gambero Rosso attribuisce alla qualità del caffè e dell’offerta complessiva sono finiti nelle «dispense» di undici locali della città e dieci della provincia. Lo rende noto la guida 2022 dedicata, appunto, ai Bar d’Italia e pubblicata questa settimana.
A guadagnare i massimi riconoscimenti (Tre Tazze e Tre Chicchi) sono tre realtà pluridecorate: Sirani di Bagnolo, Bedussi di Brescia e la pasticceria Roberto di Erbusco. Per gli esperti del Gambero Rosso i must del regno di Nerio Beghi (che, come abbiamo riferito nelle scorse settimane, sogna un locale in città) sono la «creatività inesauribile» e il talento: super applaudite le dolci delizie, il gelato «di livello assoluto» e golosità salate come i cannoli di ricotta e burrata al sugo. Da leccarsi i baffi anche le proposte di Bedussi: il «mitico zabaione maison», pizze gourmet dai topping sfiziosi, sandwich golosi, bagel al salmone e molto, moltissimo altro. Per trovare la terza eccellenza bisogna fare un saluto in Franciacorta: il quartier generale di Giovanni Cavalleri ingolosisce la celebre guida con lievitati «fragranti e farciti di crema soave» e accompagnati da una caffetteria «impeccabile, a base di miscele pregiate». Elogi, elogi e ancora elogi.
Ma le eccellenze non finiscono qui. In quanto al livello complessivo dell’offerta si sono meritati il massimo, in città, Lanzani Bottega&Bistrot e la Pasticceria Veneto del maestro dei maestri Iginio Massari che in questi giorni ha tagliato il traguardo dei 50 anni d’attività.
In provincia le Tre Tazze si possono «bere» alla Pasticceria Di Novo di Manerba, accompagnate a golosissime monoporzioni di torta di rose, cannoli o bocche di leone con ricotta e gocce di cioccolato. Lo stesso riconoscimento va all’elegante bottega dei Fratelli Zucchi di Mazzano, eccellenza dell’arte bianca che sforna anche prelibatezze gastronomiche, e alla «poliedrica» Salamensa di Montichiari in cui convivono «energia e relax».
Relativamente invece alla qualità del caffè, Estratto, in città, si «mangia» Tre Chicchi per la ricercatezza di miscele, tostature e metodi di estrazione. In provincia lo stesso riconoscimento va al «laboratorio familiare indipendente» Dulciarius di Lograto con tanto di applausi per i «veri croissant sfogliati», le girelle, i lievitati «magistrali» e la focaccia al vapore.
Una pizza © www.giornaledibrescia.itPizzerie
La pizza è sempre più ricerca, qualità, artigianato, condivisione. Lo sanno bene i bresciani: vivono in una terra in cui questo piatto è un prodotto eccellente. Lo sostiene anche il Gambero Rosso. Nella guida 2022 dedicata alle Pizzerie d’Italia la nostra provincia «divora», come nell’edizione precedente, «Tre spicchi» per ben due volte: ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento sono sempre le pizze firmate da Nerio Beghi (a Bagnolo, da Sirani) e Franco Pepe (a Erbusco, a La Filiale de L’Albereta).
Di Beghi gli esperti del Gambero Rosso scrivono che è «un personaggio vulcanico», che «riesce a sorprendere sempre in nome della qualità e della fantasia». Le sue pizze vengono descritte come «leggerissime, digeribili» con topping «sopra la media legato solo in parte al territorio bresciano». Sirani si guadagna così 92 punti nella categoria «pizza a degustazione». La Filiale ne conquista 95 nella «pizza napoletana»: qui, in un incantevole chiosco immerso in un bosco, «l’artigiano pizzaiolo non chef» Pepe propone «la qualità e la cura maniacale del dettaglio che si riscontrano a Caiazzo», il suo quartier generale.
Il resto della classifica bresciana è una sequenza positiva di conferme rispetto all’edizione 2021, nella quale, però, causa Covid, non venivano attribuiti punteggi. La novità è un «Inedito» della città e porta la firma di Antonio Pappalardo della Cascina dei Sapori di Rezzato.
La seconda (e recente) apertura (che, come viene evidenziato sulla guida, «non è la copia della Cascina, qui si utilizza un nuovo blend di farine e si preparano solo pizze tonde, con il cornicione ben sviluppato e i topping ricercati») del giovane artigiano si gusta «Due Spicchi» e il premio speciale «I maestri dell’impasto», vinto anche dalla Cascina. Un (altro) super riconoscimento per Pappalardo che «certifica - dice - l’incredibile lavoro fatto negli ultimi anni con il mio staff».
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