Natale a Brescia nella cucina stellata, in trattoria e in gastronomia
Il Natale a Brescia, dal punto di vista culinario, significa soprattutto tradizione, ma con il passare degli anni le abitudini dei bresciani sono completamente cambiate. Solo qualche decennio fa sarebbe stato impensabile per molte famiglie anche solo considerare l’idea di non cucinare per le festività o di non passarle in famiglia.
I tempi però cambiano e, grazie alla vasta offerta cittadina, si possono ancora rispettare le tradizioni senza sottrarre tempo ad un mese oramai sempre più frenetico. Le proposte sono molteplici partendo dalle eccellenze culinarie assolute, passando per ristoranti e trattorie, fino ad arrivare alle gastronomie.
Natale con lo chef stellato
Siamo andati a trovare Philippe Léveillé che dagli anni ‘90 guida la cucina del Miramonti l’altro di Concesio (2 stelle Michelin) e ci ha raccontato come ogni anno prova a mescolare la tradizione con l’innovazione. Il cappone, un risotto riconoscibile e il cotechino restano i capisaldi del Natale al Miramonti, attorno ai quali lo chef bretone va poi a giocare.
Il 61enne nato a Nantes ci ha anche svelato come potrebbe essere composto un menù della tradizione legato alla sua terra natia e ai sapori che hanno caratterizzato la sua gioventù: non potrebbero mai mancare le ostriche e le galettes di grano saraceno, poi come prevede la cucina francese niente primi e si potrebbe passare direttamente al tacchino con le castagne.
Infine Leveillé, ben conscio che il Natale rappresenti un momento molto particolare per chi ha scelto la vocazione della cucina, ci ha svelato due Natali particolarmente memorabili della sua lunga carriera: quello durante la pandemia ed uno del suo «periodo caraibico» passato immerso nel mare a bere champagne e ad aprire ostriche per gli amici.
Natale al ristorante e in trattoria
Passando a ristoranti e trattorie abbiamo scelto di fare visita a due istituzioni cittadine come Porteri ed il Nuovo Nando. Il primo oramai è storia, non solo culinaria, della nostra città e Francesca, che gestisce da anni il ristorante collegato alla gastronomia, ci ha svelato il menù di Natale che rispetta perfettamente la tradizione bresciana. La figlia di Raoul ha poi ricordato anche quanto sia diventato normale passare le festività al lavoro all’interno di un impresa di famiglia, con i collaboratori che ne sono diventati oramai parte integrante e con quella allargata dei clienti sempre più affezionati.
Passando al lato est della città Paolo Zadra assieme allo chef Fabio ogni anno provano a stupire i clienti del Nuovo Nando con un pranzo di Natale sempre più innovativo. Quest’anno il ristorante incastonato sulla collina dei Ronchi propone un uovo pochè e cefalo marinato, a seguire risotto con l’erbe amara e sarde di lago affumicate, brodo di cappone con i tortellini e la portata principale, un grande classico, brasato di manzo con polenta.
Natale in gastronomia
Per chi, invece, preferisce rimanere a casa, ma senza rinunciare alla qualità sono tante le gastronomie a disposizione. Noi abbiamo scelto un’istituzione come Lanzani bottega & Bistrot con Alessandro che ci ha raccontato anche quanto sono cambiate le richieste dei clienti in questi anni non solo in termini di piatti e prodotti. Chiaramente brodo di cappone, cotechino, polenta, lenticchie in umido, casoncelli e arrotolati, ma anche tanti piatti di pesce e anche vegetariani. Proprio da questo è nata la necessità, anche per le gastronomie, di ragionare a porzioni e non più al peso, per avere la possibilità di accontentare tutti commensali, indipendentemente dai gusti, dalle allergie o dalle scelte personali con un sensibilità maggiore nei confronti degli sprechi.
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