Al Radicì la modernità sposa la gastronomia del Sebino
Preparazione di alta scuola culinaria, esperienze internazionali e radicamento al territorio. Sono gli ingredienti che rendono particolare la cucina e i sapori del Radicì di Iseo, un ristorante che allo slancio della modernità introdotta dal gestore chef Luca Magri accompagna i prodotti della cultura gastronomica iseana e sebina.
Formazione scolastica al Mantegna, Luca Magri è cresciuto senza farsi mancare esperienze stimolanti e formative solide. Le «spalle larghe» del cuoco «vero» se le è fatte al Volto con Vittorio Fusari, un punto di riferimento della gastronomia bresciana, sempre in via Mirolte, a pochi passi da dove ha stabilito oggi la nuova cucina del suo Radicì.
Nel suo bagaglio vanta anche due anni di lavoro «entusiasmante» al Campus Etoile Academy di Rossano Boscolo e impieghi nel settore alberghiero in Francia e Olanda. La squadra di lavoro all’opera in via Mirolte 53 è completata da Timoty Biban e Isabella Harris, che con la loro dedizione garantiscono al Radicì una cucina curata e a misura sia dei palati più fini che di quelli più golosi.
Il piatto forte? «Non ne abbiamo uno in particolare» racconta lo chef iseano, tornato al suo paese richiamato dall’acqua del lago. «Le due proposte di punta per quest’autunno però ci sono: sarde fresche ripiene di finocchio e pane, piastrate e servite con polenta, e coniglio in porchetta con salsiccia pestata, castagne e purè al tartufo».
La sinergia con il territorio è garantita dall’iseanità di Luca, che porta al Radicì non solo prodotti gastronomici ma anche arte e eventi. Il prossimo è la presentazione in collaborazione con La Libreria di via Duomo del libro «Uno strano invito» di Alessandra Ferrari, domenica 28 ottobre alle 16.30.
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