Cucina

A Brescia gelato buono e sostenibile: i Due Coni di Gambero Rosso

La guida 2022 elogia insegne di città e provincia senza però concedere il massimo riconoscimento
Nove gelaterie bresciane figurano nella guida 2022 del Gambero Rosso - Foto © www.giornaledibrescia.it
Nove gelaterie bresciane figurano nella guida 2022 del Gambero Rosso - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Piace a tutti, è nutriente, rende felici ed è pure sostenibile. Il gelato descritto nella guida «Gelaterie d’Italia 2022» del Gambero Rosso è sempre più frutto di processi produttivi etici, trasparenti e rispettosi dell’ambiente. È «tradizionale, ma anche profondamente autoctono, meno dolce, ma non meno goloso». Un prodotto che vede in campo «professionisti attenti e preparati, chimici e contadini al tempo stesso».

Lo sanno bene i maestri bresciani del gelato come Cesare Rizzini di Alimento, che realizza ogni gusto da zero: «Altro che base bianca e base gialla che, una volta aromatizzate, possono dar vita a decine di proposte - racconta -. Con le materie prime che la natura in ogni stagione ci offre noi creiamo singoli gusti seguendo specifiche ricette. Ogni varietà, inoltre, viene mantecata e pastorizzata da sola». Un lavoro artigianale che il Gambero Rosso - mostrandosi in linea con i giudizi del passato - premia con Due Coni su un massimo di Tre.

Cioccolato in purezza

Una soddisfazione che il laboratorio di via Agostino Gallo 6, in città, celebre anche per le pizze dai ricercatissimi gusti nostrani, può condividere con Bedussi. Gli ispettori della guida 2022 mettono in evidenza l’attenzione alla salubrità dell’attività trentennale di via Crocifissa di Rosa, ai vertici delle classifiche anche come bar, pasticceria e pizzeria. E consigliano di provare due gusti: il fiordilatte con la menta del giardino interno e la mitica crema da uova di galline allevate a terra.

Due Coni li ha meritati nuovamente anche Possi in via Triumplina, che nel 2020 - anno in cui il gelato ha registrato un boom di vendite - ha festeggiato i quarant’anni di attività: qui si elogiano l’accoglienza, l’attenzione alle intolleranze, le gemme cioccolatose e il servizio delivery. Vede confermati i Due Coni pure il «gelato secondo natura» di Ribera, in via XX Settembre: il Gambero Rosso è stato conquistato dalla castagna con sentori di mandarino, dal cioccolato in purezza e, tra le altre cose, dalle granite in stile siciliano.

Capperi e limone

In provincia un gelato da Due Coni lo si può gustare da Ciocolat a Toscolano Maderno, magari optando per la «riuscitissima combinazione tra cioccolato bianco, capperi e scorza di limoni di Gargnano». Oppure da Mille a Verolanuova, lasciandosi tentare dalla delizia al limone, dalla liquirizia alla zagara o, perché no, dal cremino di arachidi con una punta salata. Sei insegne da Due Coni, quindi, anche nel 2022, e tre, tutte in provincia, da Un Cono. Sono La Bottega del Gelato di Leno, Vassalli di Polpenazze e La Casa del Dolce di Salò.

Anche in questa nuova edizione che recensisce 461 attività, Brescia non divora i Tre coni. Ma è presente con due insegne nella mini guida «Il gelato del pasticciere»: sono Sirani di Bagnolo Mella e la Pasticceria Veneto di Iginio Massari, in città.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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