Vino bianco di qualità in lattina con un’etichetta del Garda
![Il vino in lattina - © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1ciojgmt80xupckyxas/0/il-vino-in-lattina.webp?f=16%3A9&w=826)
Il rumore del tappo di sughero sostituito da quello della linguetta di una lattina. Un cambio di abitudine per una piccola rivoluzione «eno-culturale». Nel segno «della qualità del vino made in Brescia.
La cantina Perla del Garda, guidata da Giovanna Prandini, lancia Perledellago, 25 cl di vino bianco 100% Turbiana, esattamente come il Lugana, ma rigorosamente in lattina. Azzardo? Follia? Più giusto parlare di sfida consapevole: «Siamo arrivati a questo progetto sulla base di diverse considerazioni, a partire da quella che non vogliamo, né dobbiamo, bere tutti le stesse cose – spiega Giovanna Prandini –: credo sia importante differenziare e differenziarsi, provando strade che, in Italia, difficilmente hanno avuto seguito nel corso degli anni».
Un vino di qualità
Effettivamente il vino in lattina richiama, forse sulla base di pregiudizi duri a morire, una versione poco seducente (per usare un eufemismo) del nettare di Bacco. Ed è proprio da qui che parte la mission targata «Perledellago»: «Deve essere chiaro che quello che noi proponiamo in lattina è un vino di qualità, perfettamente in linea con le nostre etichette – assicura Prandini –: certo, non c’è una Denominazione di origine controllata, perché per il vino in lattina non è prevista, ma è sicuramente un buon prodotto».
![Uno scorcio dei vigneti della cantina Perla del Garda a Lonato - Foto © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1ciokrwgvqn53ixr351/0/uno-scorcio-dei-vigneti-della-cantina-perla-del-garda-a-lonato.webp?f=16%3A9&w=800)
C’è poi la questione pirlo... «Dietro questo progetto c’è un’ambizione di tipo culturale – assicura –. Bisogna educare a bere un vino di qualità, soprattutto nelle fasce giovani. Ecco quindi che abbiamo pensato a un formato perfetto per potersi preparare due pirli in casa propria, avendo a disposizione un bianco di buon livello senza dover per forza aprire una bottiglia». Un tocco di gardesanità nel drink tipico della terra bresciana, con la speranza che funga da incentivo a rispettare, con la voglia di trattarsi bene, il disciplinare recentemente premiato con la De.Co.
A completare il quadro c’è anche un packaging accattivante, con la giovane Alessia Prandini che ha studiato e realizzato l’immagine che caratterizza «Perledellago».
Qualità, territorialità, ambizione. La sfida è lanciata. E per la Doc... in lattina? La speranza e di poter brindare in futuro ad un traguardo che sarebbe storico. Il vino «old style» è avvisato.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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