CronacaGarda

Vino bianco di qualità in lattina con un’etichetta del Garda

Con «Perledellago» la cantina Perla del Garda lancia la sfida. Prandini: «Puntiamo sulla qualità»
Il vino in lattina - © www.giornaledibrescia.it
Il vino in lattina - © www.giornaledibrescia.it
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Il rumore del tappo di sughero sostituito da quello della linguetta di una lattina. Un cambio di abitudine per una piccola rivoluzione «eno-culturale». Nel segno «della qualità del vino made in Brescia.

La cantina Perla del Garda, guidata da Giovanna Prandini, lancia Perledellago, 25 cl di vino bianco 100% Turbiana, esattamente come il Lugana, ma rigorosamente in lattina. Azzardo? Follia? Più giusto parlare di sfida consapevole: «Siamo arrivati a questo progetto sulla base di diverse considerazioni, a partire da quella che non vogliamo, nédobbiamo, bere tutti le stesse cose – spiega Giovanna Prandini –: credo sia importante differenziare e differenziarsi, provando strade che, in Italia, difficilmente hanno avuto seguito nel corso degli anni».

Un vino di qualità

Effettivamente il vino in lattina richiama, forse sulla base di pregiudizi duri a morire, una versione poco seducente (per usare un eufemismo)del nettare di Bacco. Ed è proprio da qui che parte la mission targata «Perledellago»: «Deve essere chiaro che quello che noi proponiamo in lattina è un vino di qualità, perfettamente in linea con le nostre etichette – assicura Prandini –: certo, non c’è una Denominazione di origine controllata, perché per il vino in lattina non è prevista, ma è sicuramente un buon prodotto».

Uno scorcio dei vigneti della cantina Perla del Garda a Lonato - Foto © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio dei vigneti della cantina Perla del Garda a Lonato - Foto © www.giornaledibrescia.it

C’è poi la questione pirlo... «Dietro questo progetto c’è un’ambizione di tipo culturale – assicura –. Bisogna educare a bere un vino di qualità, soprattutto nelle fasce giovani. Ecco quindi che abbiamo pensato a un formato perfetto per potersi preparare due pirli in casa propria, avendo a disposizione un bianco di buon livello senza dover per forza aprire una bottiglia».  Un tocco di gardesanità nel drink tipico della terra bresciana, con la speranza che funga da incentivo a rispettare, con la voglia di trattarsi bene, il disciplinare recentemente premiato con la De.Co.

A completare il quadro c’è anche un packaging accattivante, con la giovane Alessia Prandini che ha studiato e realizzato l’immagine che caratterizza «Perledellago».

Qualità, territorialità, ambizione. La sfida è lanciata. E per la Doc... in lattina? La speranza e di poter brindare in futuro ad un traguardo che sarebbe storico. Il vino «old style» è avvisato. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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