Rischio pandemie, l’Ordine dei medici: «Più medicina del territorio»

Domani, 18 marzo, si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid. La data – istituita con una legge del 2021 – non è ovviamente casuale: il 18 marzo 2020 è il giorno in cui i camion dell’Esercito trasportarono fuori dalla città di Bergamo le bare dei morti. Un giorno drammatico e impossibile da dimenticare.

Il messaggio dell’Ordine dei Medici 

A cinque anni di distanza l’Ordine dei Medici di Brescia ricorda lo straordinario impegno profuso dalla categoria in ospedale e sul territorio. E lancia un messaggio per il futuro in relazione al rischio, non remoto, di nuove pandemie emergenti che potrebbero mettere a dura prova il Ssn: «Per non tradire la lezione del Covid, insieme all’organizzazione ospedaliera è necessario rafforzare la medicina del territorio, che con la sua capillarità gioca un ruolo nevralgico nella gestione coordinata di eventuali emergenze sanitarie», sottolinea il presidente dell’Ordine Germano Bettoncelli affiancato dal past president Ottavio Di Stefano, dal segretario Bruno Platto e dai consiglieri Silvio Caligaris, Umberto Valentini e Tiziana Candusso.

«L’ospedale ha imparato – osserva in particolare Platto –, ma sul territorio manca la rete: si lavora soli e le case di comunità che dovrebbero essere un polo nevralgico balbettano la loro presenza». Indispensabile, aggiunge Bettoncelli, «è dotarsi di un piano pandemico costantemente aggiornato, obiettivo che a livello nazionale sconta pesanti ritardi». Purtroppo, conclude Di Stefano, «ci siamo illusi che quel lavorare insieme diventasse la regola e che si potesse ripensare un Ssn che fosse davvero nazionale».