Nella primavera 2026 terminerà il recupero del Chiostro di San Giuseppe

Paola Gregorio
La riqualificazione costerà complessivamente 425.621 euro: diventerà un luogo di incontro per la comunità
L'ex convento di San Giuseppe torna a splendere
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Nella primavera del 2026 il cinquecentesco chiostro di mezzo dell’ex convento francescano di San Giuseppe, a fianco dell’omonima chiesa e vicino a piazza Loggia, sarà restituito alla città grazie al progetto di riqualificazione che interesserà la parte di proprietà della Parrocchia di San Faustino (l’altra è del Demanio) che ha ricevuto un importante contributo da Fondazione Cariplo attraverso il bando «Luoghi da rigenerare».

L’intervento

L’intervento costerà complessivamente all’incirca 425mila euro e 280mila arriveranno da Fondazione Cariplo. Gli altri fondi arrivano dalla parrocchia di San Faustino, capofila del progetto triennale di recupero chiamato «Un chiostro è il mio cuore» e dall’Associazione Arte e Spiritualità di Concesio (gestisce il Museo Collezione Paolo VI) che ne è partner. «La fase progettuale è già partita e dovrebbe concludersi tra marzo e aprile – ha spiegato l’architetto Alberto Lancini, referente del progetto architettonico –. Tra giugno e luglio cominceranno i lavori che dovrebbero essere completati nella primavera del prossimo anno, con la riapertura del chiostro alla città».

«In questo luogo la spiritualità francescana si respira ad ogni angolo –  ha sottolineato monsignor Giambattista Francesconi, parroco di San Faustino e Giovita e di San Giovanni –. Ho raccolto volentieri l’eredità del progetto che era già nella mente del mio predecessore, don Maurizio Funazzi. Dopo il recupero, il chiostro diventerà luogo di incontro e laboratorio culturale».

Lancini è entrato nel dettaglio dei lavori. Saranno consolidati e restaurati parte degli affreschi, restaurate le venti colonne in marmo e sistemato il giardino interno, dove sarà valorizzata la fontana. Verranno inoltre realizzati un nuovo impianto di videosorveglianza, nuovi servizi igienici e un nuovo impianto di illuminazione. Sarà poi messo a norma l’impianto elettrico e verrà sistemata una stanza per video proiezione. 

Grazie all’Associazione Arte e spiritualità saranno collocate in modo permanente nel chiostro riqualificato tre opere contemporanee realizzate appositamente per l’occasione. «Sono di Giovanni Rossi, Angelica Consoli e Pierpaolo Patti – ha spiegato il direttore della Collezione Paolo VI di Concesio, don Giuliano Zacchi –. Nella parte demaniale del chiostro, dal 2023 la Sovrintendenza sta lavorando al recupero degli affreschi che si trovano nella porzione statale».

«Parliamo di un bene di fondamentale importanza per la città – ha detto Anna Maria Basso Bert, sovrintendente reggente –. È un contesto che ha bisogno di cura: sono più di cent’anni che il Ministero della Cultura ne ha dichiarato l’interesse storico».

Silvia Massari, funzionario della Sovrintendenza ha aggiunto: «Il nostro interesse per gli affreschi è iniziato nel 2022. È stato chiesto il mio parere sullo stato di conservazione delle lunette del chiostro che illustrano momenti salienti di vita di San Bernardino da Siena dei primi decenni del Seicento e che integrano un precedente ciclo pittorico del Cinquecento di tema cristologico. Le scene sono quasi illeggibili. Ad agosto 2023 è stato avviato il cantiere pilota di restauro con una campagna diagnostica. Stiamo procedendo con i lavori che si concluderanno entro la fine di quest’anno». L’assessore ai Lavori pubblici, Valter Muchetti, ha rimarcato: «Il complesso è uno scrigno prezioso. Brescia ha un ricco patrimonio culturale».

Sopralluogo sul posto - © www.giornaledibrescia.it
Sopralluogo sul posto - © www.giornaledibrescia.it

Iniziative

Terminati i lavori di recupero ci si occuperà della valorizzazione del chiostro, con l’organizzazione di attività culturali coordinate da Lucia Braghini con Irene Buizza. «L’inaugurazione è prevista per la primavera del prossimo anno – spiega Braghini –. Il 23 marzo 2026 con “La primavera di San Giuseppe”, saranno organizzate visite guidate. Con il Dicatam dell’Università degli Studi di Brescia la parrocchia di San Faustino ha siglato una collaborazione per attività didattiche per promuovere la conoscenza del complesso, tra cui un corso, una tesi di laurea, un laboratorio e una Summer school internazionale in cui verranno ospitati studenti stranieri».

Il chiostro ospiterà percorsi narrativi, anche in lingua straniera e per ipovedenti, sulla storia del complesso, una rievocazione scenografica di antichi mestieri affidata alla Confraternita del Leone, due rappresentazioni sceniche legate al calendario liturgico, «Una lucente stella», sulla nascita di Gesù e una narrazione della Passione del Quattordicesimo secolo, il progetto «Il tempo della natura. La natura del tempo» per famiglie con bambini.

Monsignor Francesconi conclude: «Le nostre parrocchie si trovano in possesso di tesori. Abbiamo dei contributi ma una parte dei restauri è sempre a carico delle parrocchie. È un onore ma anche un onere».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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