Meno dichiarazioni Isee, le Acli: «A rinunciare solo i più vulnerabili»
Cala il numero di famiglie che bussano al Patronato delle Acli provinciali per richiedere gratis l’Isee. A fare un passo indietro «sono soprattutto i più vulnerabili, colpiti dall’abolizione di misure come il reddito di cittadinanza - spiegano dalla sede di via Corsica -: la flessione generale registrata tra il 2023 e il 2024 è del 7%, quella delle famiglie con un Isee inferiore a 9.360 euro sfiora il 20%». Da qui una preoccupazione: «Rinunciano ad accertare una condizione che potrebbe consentire loro di accedere ad altri contributi facendo valere i propri diritti», fa notare Federica Paletti, esponente della presidenza con delega al Welfare, sottolineando che il bilancio 2024 delle Acli mette in evidenza «uno spaccato della società bresciana con bisogni variegati». Bisogni in crescita, in linea con il 2022 e il 2023.
Storie
«Dietro le 200mila pratiche dell’anno che si sta concludendo ci sono infatti centinaia di migliaia di persone con le loro storie», aggiunge Fabrizio Molteni, vicepresidente delle Acli provinciali, una realtà che può contare su 120 dipendenti e 130-140 promotori sociali volontari. Due i servizi principali offerti ai bresciani: Caf e Patronato.
Caf
Come spiega Michele Dell’Aglio, direttore del Caf Acli di Brescia, il Centro di assistenza fiscale ha consolidato la sua leadership nella compilazione del Modello 730 (servizio a pagamento) e della dichiarazione Isee. Nel 2024 sono stati realizzati 68.717 Modelli 730 (+38% rispetto a 9 anni prima) e quasi 40mila Isee. Queste ultime sono aumentate rispetto al 2015 (erano 17mila), ma risultano in calo nel confronto con un anno fa.
Alla preoccupazione delle Acli si aggiunge un appello: «Si sta escludendo l’assegno unico per i figli dal calcolo dell’Isee da presentare negli asili nido, ma sarebbe corretto toglierlo sempre - dichiara Molteni -: conteggiarlo porta disuguaglianze. È un aiuto, non un reddito. Gonfia l’Isee negando alle famiglie che ne avrebbero bisogno la possibilità di accedere ad altri bonus (sport, scuola, bollette...)».
Patronato
Passando all’attività del Patronato Acli - che ha una rete cittadina e provinciale composta da 14 sedi zonali e da un centinaio di recapiti tra cui anche quelli urbani di via Spalto San Marco e di via Branze, aperti nel 2022 e nel 2023 - spiccano le 2.500 domande di assegno di inclusione e di supporto alla formazione e al lavoro (che si stima vengano approvate all’80%). Un dato che il direttore Fabio Raggi confronta con le tremila domande di reddito di cittadinanza (misura soppiantata, appunto, dall’assegno di inclusione, che ha requisiti d’accesso più restrittivi) presentate nel 2022, anno del grande rinnovo. Le domande di Naspi (indennità di disoccupazione) sono state 4.400, in linea con quelle del 2023. Un leggero aumento è stato registrato nelle richieste di maternità: si è passato da 2.300 a 2.350. In calo sono state, invece, le dimissioni (nel privato e nella scuola): quest’anno se ne contano 4.800 contro le 5.500 del 2023. Una contrazione è stata registrata anche nelle domande di pensione (soprattutto in termini di pensione anticipata): sono state 4.700, mentre erano 4.900 l’anno scorso.
Preoccupano i 1.300 interventi in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali, dato in linea col 2023. Quanto, infine, alle domande di invalidità al Patronato Acli ne risultano circa 10mila.
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