Maxi progetto per il nuovo «cuore» del Don Bosco: in campo 27 milioni di euro

L’intervento si svilupperà tra il 2024 e il 2027: l'elemento cardine sarà il «community hub», uno spazio dedicato alla produzione e alla fruizione della cultura
L'operazione cambierà il volto del quartiere tra i giardini di via Sardegna e il parco Gallo - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'operazione cambierà il volto del quartiere tra i giardini di via Sardegna e il parco Gallo - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il quartiere Don Bosco guarda al futuro dotandosi di un nuovo cuore. Un cuore civico, innovativo e sostenibile. Un cuore aperto alla città e ben integrato con tutto ciò che, nei dintorni, esiste già. A disegnarlo, vincendo un concorso internazionale, sono stati tre giovani studi emergenti nel panorama nazionale - i bresciani Associates Architecture e Motu, e il milanese Ganko -, che hanno lavorato con gli architetti Alberto Ferlenga (bresciano) e Filippo Orsini; Francesca Pedroni si è occupata della progettazione del paesaggio.

Inoltre hanno offerto la propria consulenza Arcadis Italia e la società bresciana OperaMista. Insieme cercheranno di dare nuovo carattere a un pezzo di città che si sviluppa tra via Sardegna, il parco Gallo, via Nisida e via Privata De Vitalis attraverso una maxi operazione da oltre 27 milioni di euro finanziata dalla Regione con fondi europei e dal Comune.

Quattro lotti

Gli «step» dell’intervento sono quattro e vengono distribuiti tra il 2024 e il 2027. Si inizia quest’anno con un primo lotto la cui conclusione è prevista nel 2026: vedrà sorgere, accanto all’attuale palestra, le nuove medie e un «community hub».

In programma, poi, ci sono la riqualificazione energetica della scuola dell’infanzia Don Bosco (2025-2026), la realizzazione delle nuove elementari (2026-2027) e, nel quarto lotto, la demolizione della Bettinzoli per fare spazio a una piastra polisportiva per attività ed eventi all’aperto.

Filosofia

Come spiegano i progettisti «i nuovi manufatti saranno indipendenti funzionalmente, ma al tempo stesso strettamente connessi in un rapporto di reciproca complementarietà urbana, paesaggistica e gestionale».

Gli architetti al lavoro cercheranno così di «intervenire sull’accessibilità dell’intera area, sua criticità più evidente», coniugando innovazione, apertura alla città e sostenibilità ambientale con «il ricorso a sistemi innovativi di gestione delle risorse idriche e un uso estensivo di coperture solari che permetteranno la costituzione di una comunità energetica rinnovabile. Una comunità che potrà coinvolgere almeno quaranta famiglie, con particolare attenzione a quelle a rischio di povertà energetica».

Primi dettagli

Passando, poi, ai dettagli, i progetti delle nuove scuole «reinterpretano l’aula tipo in forma nuova come spazio composito e flessibile dotato di logge esterne». La secondaria di primo grado si svilupperà su due piani fuori terra e uno interrato. E potrà contare su una biblioteca aperta alla città. La primaria avrà una grande corte verde, immaginata come «cuore dell’area didattica, una stanza a cielo aperto, anticipazione del giardino scolastico condiviso con le medie e pensato come un laboratorio per lezioni all’esterno, giochi e attività».

Un'elaborazione grafica del progetto del «community hub», cuore pulsante dell'intervento - © www.giornaledibrescia.it
Un'elaborazione grafica del progetto del «community hub», cuore pulsante dell'intervento - © www.giornaledibrescia.it

L’elemento cardine dell’operazione sarà il «community hub»: l’edificio concepito come una scatola in legno avvolta dal metallo che metterà a disposizione delle scuole e della città spazi idonei alla produzione e alla fruizione della cultura, tra i quali un auditorium polivalente, ambienti per eventi e mostre e un «FabLab» in cui tutti potranno sperimentare con la musica.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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